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Giardino, piscina e campo da tennis nel centro di Milano. Interni nobiliari e una collezione d’arte tra le più importanti del mondo. Villa Necchi Campiglio è un vero e proprio tesoro, e la sua storia intreccia la storia dell’architettura e del collezionismo milanese.
Villa Necchi Campiglio tra storia e modernità
È la famiglia Necchi Campiglio, tra le più eleganti tra la borghesia industriale della Milano anni’ 30, a dare all’architetto Piero Portaluppi l’incarico di progettare la villa situata in via Mozart 14: la dimora viene completata nel 1935 su modello delle storiche abitazioni nobiliari cittadine.
Area giorno al primo piano, stanze da letto al piano superiore, stanze di servizio nel sottotetto e sale da gioco nel seminterrato, insieme agli spogliatoi e bagni per la piscina.
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I Necchi Campiglio chiedono tuttavia all’architetto di innestare alcuni elementi di modernità alla villa, ed ecco che la dimora prevede ampie zone al ricevimento degli ospiti e alla socialità: ambienti come il fumoir, la biblioteca e il salone.
Nelle sale ampie e luminose di Villa Necchi Campiglio, così come nella raffinatezza degli interni, si legge la storia dell’architettura italiana e milanese: la dimora, infatti, è un perfetto esempio del razionalismo italiano di Portaluppi con il suo disegno rigoroso di linee e superfici che caratterizza soprattutto l’esterno alla villa; mentre gli interni sono arricchiti da elementi decò.
Villa Necchi Campiglio, casa e museo
Nel secondo dopoguerra l’architetto Tomaso Buzzi interviene sull’originale di Portaluppi, inserendo elementi d’arredo ispirati al ‘700 e accentuando il carattere “museale” della villa.
Oggi Villa Necchi Campiglio è una dimora storica e parte del circuito delle Case Museo di Milano: donata al FAI dalle sorelle Necchi, dal 2008 è aperta al pubblico e include vaste collezioni d’arte del Novecento, appartenenti a vari collezionisti privati e anch’esse donate al FAI.