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Amalfi, in provincia di Salerno, in Campania, è una delle località turistiche italiane più rinomate: essa, di una bellezza impareggiabile grazie al suo mare, ai suoi scorci, ai suoi colori, attira turisti da tutto il mondo.
In pochi, però, conoscono il suo passato: ecco quali sono l’origine del suo nome e i momenti salienti della sua lunga storia.
Qual è l’origine del nome di Amalfi?
Gli albori di questa località si perdono tra realtà e leggenda.
Secondo la tradizione, Ercole, il dio pagano della forza, si innamorò di una ninfa che si chiamava Amalfi.
Ma la precoce morte della bella ninfa pose fine al loro amore: Ercole decise così di seppellirla nel posto più bello del mondo, dove costruì una città e le diede il nome dell’amata in suo onore e a suo eterno ricordo.
Nella realtà storica, invece, Amalfi fu fondata dopo la morte di Costantino da alcune famiglie romane che si erano imbarcate per Costantinopoli, ma furono travolte dalla tempesta nel Golfo di Policastro.
Qui, in un primo momento fondarono una città di nome Melfi.
In seguito, si trasferirono più a nord e vi costruirono un’altra città, a cui diedero il nome di “a-melphes“.
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Qual è la storia della città di Amalfi
Le prime notizie di Amalfi risalgono al 533, quando all’esito della guerra greco-gotica la città entrò a far parte dell’Impero Bizantino, sotto il Ducato di Benevento.
Nel IX secolo, gli abitanti si ribellarono a questo dominio e conquistarono un’autonomia che durò fino alla fine dell’XI secolo e che venne difesa contro gli Imperi d’Oriente e di Occidente, contro gli altri Stati italiani e contro i Saraceni.
Amalfi nel corso dei secoli assunse un ruolo di importante centro commerciale del Mediterraneo e raggiunse una grande prosperità economica, divenendo la prima Repubblica Marinara: Amalfi commerciava in metalli preziosi, stoffe pregiate, profumi e spezie e la sua potenza era talmente solida e riconosciuta che da tutti i paesi venne accettata come codice marittimo vigente la “Tabula Amalphitana“.
Per molti secoli, fu una città cosmopolita e d’avanguardia, tanto che nel Medioevo introdusse per prima l’uso delle carte nautiche e della bussola.
A causa del fatto che era una città piccola e non aveva grandi risorse militari, la sua indipendenza fu minata e venne conquistata nell’XI secolo prima dai Salernitani, poi dai Normanni, che permisero comunque una certa autonomia.
Lo splendore e la ricchezza di Amalfi continuarono a fasi alterne fino al Trecento, quando fu in gran parte distrutta da un terribile maremoto nel 1343 e poi travolta dalla famosa peste del 1348.