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Tra incantesimi e leggende legate al condottiero britannico Re Artù, certamente la spada nella roccia è il simbolo di questo mito. Ma esiste davvero?
Da quando è stato lanciato il film d’animazione Walt Disney “The Sword in the Stone”, è osannata come una sorta di reliquia le cui tracce sono disseminate nel mondo.
In realtà, anche l’Italia ha la sua spada nella roccia, e si trova in Toscana, in località Chiusdino.
La spada nella roccia italiana a Chiusdino
Stando ai romanzi medievali, il leggendario Re Artù difese la Gran Bretagna dalle invasioni degli anglosassoni, tra la fine del V e l’inizio del VI secolo.
Il personaggio, come riportato nel Libro XXI di Thomas Malory, è stato “re una volta e re in eterno”, entrando nella storia immaginaria per l’eternità.
Possiamo immaginarlo come un eroe del suo tempo, di un Medioevo buio e piovoso d’Inghilterra. E, invece, anche le dolci e soleggiate colline di Siena rievocano il mito.
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Infatti, una spada nella roccia si trova in Italia, conficcata nella pietra all’interno dell’Abbazia di San Galgano, nell’eremo di Montesiepi.
La teca che la protegge è custodita tra le antiche rovine di questo edificio cistercense.
Sarebbe testimonianza del primo miracolo di San Galgano che la infisse nel giorno di Natale dell’anno 1180.
La storia della spada nella roccia italiana
Galgano, giunto sul colle di Montesiepi, avrebbe infisso nel terreno la sua spada, allo scopo di trasformare l’arma in una croce.
L’evidente eco del mito arturiano non ha mancato di sollevare curiosità e, ovviamente, qualche ipotesi ardite su possibili relazioni fra la mitologia della Tavola Rotonda e la storia del santo chiusdinese.
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In molte biografie di San Galgano, compresa la Vita Sancti Galgani de Senis, si accenna a contatti che il santo avrebbe avuto con l’eremo di San Guglielmo di Malavalle (Castiglione della Pescaia in provincia di Grosseto).
Ma ci sono affinità tra il santo e il personaggio eroe: entrambi cavalieri decisero di votarsi alla vita eremitica, abbandonando la milizia terrena, entrambi avevano legami con la materia arturiana. San Galgano infigge la spada nella roccia, con gesto simile, ma inverso a quello di Artù che invece la estrae.
Cosa vedere a Montesiepi e all’Abbazia di San Galgano
Questi luoghi andrebbero visitati non solo per la curiosa storia della spada. Intanto sono facilmente raggiungibili e strategici. Notevole e suggestive sono le architetture del monastero.
Le volte e gli affreschi del Lorenzetti hanno fatto da cornice a opere cinematografiche di notevole pregio, come “Nostalghia” di Andrej Tarkovskij (1983), “Il paziente inglese” di Anthony Minghella (1996).
Sono state girate scene del film cult del 1975, “Paolo Barca, maestro elementare, praticamente nudista” con Renato Pozzetto, e quella finale della pellicola “Il riposo del guerriero” di Roger Vadim (1962).
Più recentemente, ha attirato le telecamere del film di Checco Zalone, “Sole a catinelle”, ma anche riprese i videoclip musicali come “La casa del sole” dei Pooh.
Dal parcheggio gratuito del monastero si snoda un sentiero immerso nella natura.
*Immagine in alto – Credits to Tonykospan21.wordpress.com