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Avete mai pensato che la vita in condominio, oltre che dai pagamenti delle rate condominiali, potrebbe essere scandita anche da quelli che potremmo definire “guadagni condominiali”?
Molto spesso ci limitiamo ad abitare un palazzo, considerandolo semplicemente come il luogo all’interno del quale si trova l’appartamento presso il quale risiediamo.
Eppure, le cosiddette “aree comuni”, le cui spese gravano per l’appunto su tutti i condomini secondo una divisione in millesimi, potrebbero in determinate circostanze trasformarsi da semplici zone di passaggio o addirittura zone non utilizzate, in aree destinate a far fruttare denaro per il palazzo.
Spazi comuni in condominio: quali sono
I luoghi del palazzo che potrebbero essere destinati a nuovi fruttuosi usi sono diversi e variano da situazione a situazione.
Tra questi troviamo cantine, sottotetti, locali un tempo destinati a ospitare la portineria e poi passati in disuso, spazi esterni come ampi cortili o parcheggi, tetti, muri senza finestre o ancora, in determinati momenti, eventuali impalcature installate per portare avanti opere di ristrutturazione.
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Una nuova vita per le aree comuni
I punti del palazzo sopra elencati potrebbero essere protagonisti di una nuova vita, ad esempio attraverso la vendita di locali comuni come:
- la portineria o i bagni al piano di case di ringhiera tanto tipiche a Milano, che un tempo prevedevano servizi comuni per tutto il piano del palazzo e che ora giacciono per lo più inutilizzati;
- muri ciechi e impalcature potrebbero ospitare manifesti pubblicitari;
- i tetti potrebbero ospitare antenne di telefonia cellulare o manifesti pubblicitari;
- cortili e giardini potrebbero essere sfruttati per la realizzazione di parcheggi interrati e così via.
Il cambio di destinazione d’uso delle aree comuni in condominio
Una volta valutato il cambio di destinazione, sempre nel rispetto della Legge e del Codice Civile, è necessario che l’assemblea si riunisca per esprimersi in merito.
In base alle circostanze e allo spazio che si desidera riutilizzare può essere necessario ottenere una larga maggioranza oppure una votazione positiva all’unanimità.
Se dovessero rendersi necessari interventi attraverso opere edili si può beneficiare della detrazione fiscale sul recupero, che permette di ridurre la spesa di più di un terzo.
*Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo. Per un’analisi strutturata su ciascun caso personale si raccomanda la consulenza di professionisti abilitati.