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Gli enti del Sud Italia avranno tempo fino al 25 maggio 2022 per manifestare il proprio fabbisogno di professionisti attraverso la piattaforma dell’Agenzia per la Coesione territoriale.
L’Agenzia per la coesione territoriale ha pubblicato l’avviso finalizzato al reclutamento di professionisti altamente specializzati che, con un contratto di collaborazione a durata non superiore a 36 mesi, dovranno sostenere le amministrazioni del Mezzogiorno.
Questi lavoratori professionisti si occuperanno della definizione e attuazione degli interventi previsti dal Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), il Piano da 191,5 miliardi di fondi europei per promuovere riforme e cantieri.
Per l’assunzione a tempo determinato dei professionisti, sono stati previsti 67 milioni di euro a valere sulle risorse del Programma Operativo Complementare al PON ‘Governance e Capacità istituzionale 2014-2020’ e inseriti nel Dl Recovery.
Le figure tecniche e i professionisti richiesti
I singoli Comuni, le Province o le Città metropolitane dovranno esprimere il proprio fabbisogno in termini di giornate/persona. I profili professionali ricercati sono:
- Tecnici (ingegneri, architetti) esperti di opere pubbliche, per rilanciare la progettazione di opere e di infrastrutture dei servizi territoriali.
- Esperti in gestione, monitoraggio e controllo, per la gestione amministrativa, contabile e la rendicontazione della spesa.
- Esperti settoriali di policy a supporto della partecipazione ai bandi, come esperti di specifiche politiche pubbliche o di area amministrativo-giuridica.
Una volta raccolte le richieste pervenute sulla piattaforma, l’Agenzia per la Coesione territoriale procederà alla selezione attraverso la piattaforma governativa InPA.
I professionisti, con esperienza di almeno 7 anni, riceveranno un compenso giornaliero da 400 euro, al netto degli oneri accessori di legge a carico dell’ACT e dell’IVA, fino a un massimo annuo di 70mila euro.
Concorso Sud: i problemi
Questa modalità di chiamata a tempo e di collaborazione arriva dopo il l’epilogo negativo del Concorso Sud che avrebbe dovuto reclutare ben 2800 professionisti e tecnici necessari ad attuare il Pnrr nel Mezzogiorno.
Il problema è che al primo bando non si sono presentati abbastanza candidati, mentre il secondo è passato alle cronache per le numerose bocciature.
Un pasticcio che ha costretto sindaci e governatori a dover correre ai ripari, in tutta fretta, tramite una norma “salva assunzioni” per non perdere il treno dei fondi e poterli spendere nei tempi stabiliti.
Il Pnrr va attuato entro il 2026.