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li 29 dicembre 2021 il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha condiviso con il Premier Mario Draghi un documento nel quale sono esposti una serie di possibili provvedimenti utili per far fronte al caro bollette.
Le opzioni proposte potrebbero essere discusse anche in merito al decreto che il governo sembra intenzionato a varare nelle prossime settimane. Gli scenari d’intervento suggeriti dall’analisi tecnica svolta dal team di Cingolani sono due:
- il primo è da applicare su scala nazionale;
- il secondo in ambito europeo.
Intervento su scala nazionale
Il primo punto toccato dall’analisi nazionale del problema è la produzione italiana di gas metano. In merito alla quantità prodotta internamente il piano d’intervento suggerisce di considerare un aumento della capacità estrattiva.
Oggi in Italia vengono prodotti circa 4,5 miliardi di metri cubi di gas all’anno: quindi un maggiore sfruttamento dei giacimenti già attivi, senza effettuare nuove perforazioni, potrebbe aumentare la produzione interna di gas a circa 8 miliardi di metri cubi all’anno.
I vantaggi
Un quantitativo maggiore di gas italiano consentirebbe di rimpiazzare parte di quello importato risparmiando sui costi e se congiuntamente si applicasse una deroga al prezzo di mercato a cui tariffarlo, si riuscirebbe ad abbattere in parte le crescenti spese energetiche dei cittadini.
Chiaramente, perché un’operazione del genere possa risultare interamente vantaggiosa dovrebbe prevedere una compensazione per i produttori: per esempio una riduzione del dividendo all’azionista pubblico.
Una maggiore produzione nazionale di gas ridurrebbe i trasporti e di conseguenza le emissioni di CO2 prodotte da spostamenti di decine di migliaia di chilometri.