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Nessun bonus acqua potabile per il 2024. L’agevolazione resta attiva per le spese sostenute nel 2023, ma non è stata rinnovata per l’anno da poco iniziato. Scarse anche le risorse a disposizione: sono solo 1,5 milioni di euro, contro i 5 milioni stanziati negli anni scorsi.
Cos’è il bonus acqua potabile
Il bonus acqua potabile è stato lanciato per la prima volta nel 2021, con l’allora legge di Bilancio. L’agevolazione prevede un credito d’imposta del 50% delle spese sostenute «per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare, finalizzati al miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate da acquedotti».
Alla base di tutto il desiderio di razionalizzare l’uso dell’acqua, favorendo il consumo dell’acqua distribuita dagli acquedotti. Grazie all’installazione di sistemi di filtraggio i cittadini sono infatti spinti a bere l’acqua del rubinetto e a portarsela anche in giro, grazie all’uso di borracce, riducendo così l’acquisto di acqua da rivenditori e grande distribuzione, con una netta diminuzione dell’utilizzo di contenitori di plastica.
A quanto ammonta il bonus acqua potabile
Gli importi massimi delle spese su cui calcolare l’agevolazione ammontano per le persone fisiche a 1.000 euro per ciascun immobile, mentre per gli immobili adibiti all’attività commerciale o istituzionale, per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e per gli enti non commerciali per le persone fisiche l’importo massimo è di 5.000 euro.
La riduzione delle risorse economiche stanziate fa però aumentare anche il rischio di possibili tagli.
Quando comunicare all’Agenzia delle Entrate
Le spese del 2023 soggette ad agevolazione devono essere comunicate all’Agenzia delle Entrate tra il 1° febbraio e il 28 febbraio 2024 ovvero nell’anno successivo a quello in cui è stato effettuato l’acquisto. Per farlo è necessario compilare il modello fornito dall’Agenzia delle Entrate e inviarlo tramite il servizio web dedicato.