Indice dei contenuti
Nelle economie di mercato, la variazione dei prezzi è un processo economico normale e fisiologico e i prezzi di beni e servizi possono subire oscillazioni in qualsiasi momento, aumentando o diminuendo.
Ma quando essa non riguarda solamente alcune voci della spesa, ma i beni e i servizi nella loro totalità e vede un aumento incontrollato di tutti i prezzi, allora ci si trova di fronte al fenomeno denominato inflazione.
Che cosa significa inflazione
Il termine è di derivazione latina e significa letteralmente “gonfiatura“: la parola indica appunto un aumento prolungato e generalizzato del livello medio dei prezzi.
Quando essa colpisce un settore specifico, quello delle materie prime e dei prodotti agricoli, prende il nome di agflazione.
Quali sono le cause?
È molto difficile stabilire quali sono le cause dell’inflazione, in quanto si tratta di un fenomeno estremamente complesso.
Gli economisti e gli studiosi delle diverse scuole di teoria macroeconomica hanno individuato una serie di possibili cause che vi concorrono:
- un eccesso di domanda di beni rispetto alla loro disponibilità e all’offerta;
- un aumento dei costi di produzione;
- un’eccessiva quota di moneta immessa in circolazione all’interno del mercato.
TUTTE LE NEWS SULL’INFLAZIONE
INFLAZIONE: IL FUTURO NON PROMETTE BENE
TORNA L’INFLAZIONE: QUALI EFFETTI SU CONTO CORRENTE, OBBLIGAZIONI E AZIONI
Come si calcola e quali sono gli effetti
L’inflazione viene calcolata sulla base delle abitudini medie della popolazione, in quanto non tutte le famiglie e gli individui hanno le medesime abitudini di spesa e ovviamente non fanno gli stessi acquisti: quindi sono le abitudini di spesa medie che determinano il peso da attribuire ai diversi beni e servizi nella misurazione dell’inflazione.
Inoltre, alcune variazioni di prezzo sono più importanti di altre, perciò nel calcolare l’incremento medio dei prezzi si attribuisce un peso maggiore alle variazioni dei beni e servizi per i quali i consumatori spendono di più, come l’energia elettrica, rispetto a voci di spesa meno significative, come lo zucchero.
La definizione del cosiddetto paniere, ossia dell’insieme di beni e servizi sui quali valutare l’andamento e l’incidenza dell’inflazione, si basa sui dati forniti dall’Istat, l’organo incaricato della stima e del monitoraggio del tasso d’inflazione, e prende in considerazione alcune specifiche tipologie di beni:
- generi di uso quotidiano, ad esempio alimentari, giornali, benzina;
- beni durevoli, come capi di abbigliamento, computer, elettrodomestici;
- servizi, ad esempio affitto dell’abitazione o assicurazioni.
Il tasso di inflazione sui 12 mesi corrisponde al prezzo del paniere totale in un determinato mese rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
La conseguenza diretta dell’inflazione è la perdita di potere d’acquisto della moneta e quindi un’erosione della capacità di procurarsi beni e servizi da parte dei consumatori.
In parole più semplici, a parità di euro spesi si possono acquistare un minor numero di beni e prodotti.