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Che colore usare per la parete se il divano è blu? E quale nuance abbinare a un letto con la testata ottanio? E il giallo, sta bene con il verde? Quando si decide di arredare o rinnovare una casa la questione cromatica è centrale. E anche una di quelle che fa venire più dubbi.
Un aiuto arriva dall’armocromia: una disciplina, detta anche analisi del colore, nata per aiutare le persone a utilizzare i propri colori amici per vestirsi e truccarsi, ma utile anche quando si parla di interni domestici.
Conoscere le regole base dell’abbinamento è infatti un valido strumento per far apparire gli ambienti più armonici.
Cos’è l’armocromia e quando è nata
Primavera, estate, autunno e inverno. Secondo l’armocromia – metodo che suggerisce la palette più adatta per il guardaroba e il make-up in base alla combinazione cromatica di pelle, occhi e capelli – le persone si suddividono in quattro gruppi chiamati come le stagioni.
Ognuno – poi ulteriormente suddiviso in altri sottogruppi – sta meglio con una determinata gamma di colori.
Una disciplina che oggi impazza su Instagram ma che in realtà ha radici molto più antiche. Sviluppata ai tempi del Bauhaus soprattutto dal pittore Johannes Itten, è infatti poi esplosa a Hollywood grazie ai costumisti che la utilizzavano per valorizzare le più affascinati dive del cinema.
A portarla alla fama in Italia è stata Rossella Migliaccio, image consultant, imprenditrice, fondatrice dell’Italian Image Institute e autrice che l’ha fatta conoscere sui social qualche anno fa.
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Come applicare l’armocromia agli interni domestici
Uno degli step principali dell’armocromia applicata alle persone è quello di individuarne il sottotono: freddo o caldo.
Ecco, questo è un concetto centrale anche quando si scelgono i colori per la casa: è importante, infatti, che tutte le nuance abbiano la stessa temperatura e appartengano quindi ad una palette calda oppure fredda.
Per scegliere quale filone seguire per arredare o fare un restyling di un ambiente, è bene partire dalla temperatura delle finiture di base già presenti e poi proseguire con il resto.
Se per esempio come pavimento si ha un marmo con sfumature fredde, allora tutto il resto dell’arredamento avrà colori freddi, mentre con un parquet dalle sfumature calde anche i mobili avranno colori caldi.
Individuata la temperatura cromatica da avere, si può passare a scegliere la palette di riferimento. In ogni caso, meglio partire da colori neutri per poi aggiungere accessori colorati facilmente sostituibili nel caso in cui non convincano.
Ma seguire una palette non vuol dire abbinare maniacalmente tutto, anzi.
Altri suggerimenti utili da non sottovalutare sono infatti: abbinare senza creare effetti stucchevoli, per esempio scegliendo un colore dominante esaltato da uno minore e complementare e sfruttare la regola degli incroci che suggerisce di creare richiami “distanti”, quindi ad esempio di abbinare il cuscino del divano non al divano stesso ma alla parete.