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Tra le imposte periodiche pagate a cadenza regolare, le tasse una tantum richieste per legge e i bollettini precompilati che segnalano la presenza di sottoscrizioni e abbonamenti attivi, è molto facile perdersi tra i pagamenti da fronteggiare ogni mese.
Infatti, sono tantissime le voci che affollano l’elenco dei versamenti effettuati e da gestire nella quotidianità. Talvolta, è anche possibile che permanano delle incertezze su alcuni calcoli, come ad esempio per l’IMU, applicata per ogni singolo individuo in base alla componente immobiliare del patrimonio.
Approfondiamo di più.
Come viene calcolato il valore personale dell’Imu da parte dell’Agenzia delle entrate?
Conosciuta con l’acronimo di Imposta municipale unica (ma chiamata anche con il nome di Imposta comunale propria), l’Imu viene destinata alle casse degli enti locali per rafforzare la loro capacità di spesa nell’assicurazione dei servizi alla comunità e al cittadino.
In particolare, ognuno di noi paga una quota diversa al proprio comune di residenza in base al patrimonio immobiliare che gli viene riconosciuto da parte dell’Agenzia delle entrate.
Il versamento viene richiesto con una frequenza di due volte l’anno (le famose due rate dell’Imu) e dev’essere assolto tramite l’utilizzo di un modello F24.
Il documento viene compilato da parte dei tecnici dell’Agenzia delle entrate, i quali vanno a calcolare il valore esatto della spesa tenendo conto sostanzialmente di due parametri validi per tutti i contribuenti attivi sul nostro territorio nazionale.
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Quali parametri concorrono al calcolo dell’Imu da parte dell’Agenzia delle entrate?
Al primo posto tra le variabili considerate per il calcolo dell’Imu c’è il valore della rendita catastale di ogni immobile che risulta in nostro possesso. Anche qui è l’Agenzia delle entrate che deve ipotizzare il reddito potenzialmente incassato dal proprietario del bene, su cui poi calcolare la tassazione.
A seguire, c’è il coefficiente catastale, differente non solo da comune a comune, ma anche tra un immobile e l’altro: difatti, viene fissato in base alla locazione dello stabile e ad altri fattori come la vicinanza ai servizi.
Una volta resi noti questi valori, il calcolo della spesa Imu personale è presto fatto. Infatti, ai funzionari dell’Agenzia delle entrate basta applicare la seguente formula: Rendita catastale + 5% del Coefficiente catastale.
Ed ecco che, qualora si riescano a reperire i valori indicati, è possibile calcolare con relativa facilità la spesa annua si dovrà sostenere per il pagamento dell’Imu.