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Per comprare una casa, è molto comune ricorrere a un mutuo, ovvero un prestito erogato da un istituto di credito, che verrà ripagato attraverso rateizzazioni mensili, solitamente per durata 10, 20 o 30 anni.
È questo il metodo più utilizzato per poter acquistare una casa o per ristrutturarla, anche quando non si ha tutto il denaro sufficiente a coprire la spesa.
Cosa sono gli interessi passivi?
L’importo ottenuto in prestito per acquistare una casa dall’ente creditore con il quale si stipula il mutuo non andrà restituito privo interessi. Ogni rata mensile, infatti, contiene una parte della somma da restituire e una parte di interessi maturati nei confronti della banca, nella percentuale determinata dal tasso stipulato nel contratto di prestito. Questi interessi sono chiamati interessi passivi.
Gli interessi passivi sono dunque una spesa extra rispetto alla somma avuta per il mutuo, e non possono per legge superare una determinata percentuale. Inoltre, per agevolare il debitore, il Fisco ha previsto che gli interessi passivi possano essere detratti.
Vediamo come detrarre gli interessi passivi di un mutuo.
Quando detrarre gli interessi passivi del mutuo
Dopo aver richiesto un mutuo per comprare un immobile da destinare a uso abitativo, prima casa, è possibile richiedere nei successivi 12 mesi una detrazione d’imposta sugli interessi passivi e sugli oneri accessori, pari al 19%, con soglia massima di 4.000 euro.
Chi può detrarre gli interessi passivi del mutuo
Per usufruire di questa detrazione sugli interessi passivi del mutuo, bisogna avere alcuni fondamentali requisiti:
- l’ente creditore o l’istituto bancario che ha concesso il mutuo deve avere sede in Italia o in un paese dell’Unione Europea;
- il prestito deve essere richiesto per l’acquisto della prima casa, dove l’intestatario del mutuo trasferirà la propria residenza. Vale anche per la casa di residenza del congiunto;
- il mutuo deve essere richiesto dopo il 1991.
Vi sono poi eccezioni alla regola della detrazione degli interessi passivi, applicabili ad esempio alle seconde case.
Detrazione interessi passivi per mutuo seconde case
Rimane possibile richiedere la detrazione degli interessi passivi anche per l’acquisto di seconde case, se il mutuo è antecedente al 1993, data di effettivo vigore della nuova legge in merito alla Prima Casa.
Per i mutui seconde case fino al 1993 resta invariato il limite massimo di detrazione con di euro 2065,83.
Per i contratti di mutuo stipulati tra il 1991 e il 1992, la detrazione vale soltanto se l’immobile non è stato dato in affitto e ha mantenuto dunque la caratteristica di “seconda casa” di proprietà non a reddito.
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Detrazione interessi per i mutui agrari
In merito ai mutui agrari, finanziamento destinato ad investimenti per le imprese agricole per acquistare fondi rustici o immobili agricoli, vige un’altra eccezione al caso.
Infatti, si potrà richiedere la detrazione degli interessi passivi solo in base al valore dei dati del Catasto sui beni oggetto dell’acquisto: se il calcolo del valore catastale dell’immobile supera il reddito domenicale che si ricava dai terreni nel territorio statale e dunque iscritti al Catasto, e quello agrario determinato dall’entrata relativa al capitale d’esercizio, non sarà ammissibile la richiesta di detrazione.
* Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo. Per un’analisi strutturata su ciascun caso personale si raccomanda la consulenza di professionisti abilitati.