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Non sempre è possibile realizzare in breve tempo un cappotto termico esterno. Questa tipologia di intervento richiede un’attenta progettazione, materiali adeguati e idonei rispetto all’esposizione al sole della casa, i colori della tinteggiatura termoriflettenti, la documentazione completa per eventuali bonus e agevolazione fiscali. Più semplice potrebbe risultare un lavoro di isolamento delle pareti interne, ben coibentate per limitare l’azione di eventuali spifferi, dispersioni di fresco in estate e di calore in inverno, e muffe da umidità.
Un cappotto termico interno si può realizzare con il fai da te, seguendo un procedimento chiaro e prestando attenzione alla scelta dei materiali. Ecco una guida semplice e completa.
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A cosa serve il cappotto termico interno
Bisogna distinguere un progetto complesso di totale coibentazione dei muri esterni e interni, da un lavoro meno invasivo e più semplice da realizzare in casa con il fai da te. Un cappotto interno può essere la soluzione tampone in attesa di un rivestimento esterno, oltretutto più vantaggiosa in termini economici.
Alcuni pannelli reperibili in commercio sono già pronti da applicare e utili affinché si possa limitare il più possibile la fuoriuscita di calore dall’interno, verso l’esterno. Alcuni materiali funzionano anche da isolante acustico.
Come fare un cappotto interno fai da te
Per realizzarlo, dobbiamo acquistare dei pannelli isolanti da pareti e, se serve, anche quelli da applicare sul tetto. Il rivenditore potrà consigliare le dimensioni adatte, in genere più piccole di quelli per cappotto esterno in EPS (polistirene espanso). Dopodiché possiamo procedere nel seguente ordine di sequenza:
- Pulire l’intonaco della parete da coprire con i pannelli. Il metodo naturale e meno invasivo consiste nel passare i muri con una spugna imbevuta di acqua e sapone neutro o, in alternativa, acqua e bicarbonato. Alla fine dell’operazione, possiamo ripassare i muri con un panno umido per eliminare eventuali tracce di sapone;
- Tagliare a misura i pannelli termoisolanti;
- Procedere con il fissaggio dei giunti, o montanti verticali di alluminio o di legno che acquisteremo insieme ai pannelli;
- Posare i pannelli isolanti nei giunti montati, applicando prima su tutta la superficie, e in modo uniforme, un leggero strato di malta, aiutandosi con una spatola dentata;
- Verificare che il piano sia regolare utilizzando una livella a bolla;
- Concludere con l’intonaco e le finiture (qui possiamo liberare la creatività decorando, tinteggiando con pitture termoriflettenti da interni, con vernici effetto pietra, oppure applicando carte da parati adatte). Alcuni intonaci per rifiniture contengono materiali isolanti efficaci, come la perlite o la vermiculite espansa.
Quali sono i migliori materiali per cappotto termico interno
Il rivenditore potrà consigliarci un ventaglio di proposte, in base alle esigenze, alle disponibilità economiche, al tasso di umidità e all’esposizione della casa. I pannelli più utilizzati e meno costosi sono quelli in EPS (più indicati per un cappotto esterno), ma in tendenza ci sono materiali naturali come il sughero, più efficace, rapido e sempre meno costoso.
Sicuramente il cappotto interno in sughero è più facile da posare, e garantisce una riduzione della trasmittanza termica superiore al 50%, con conseguente riduzione dei ponti e degli sbalzi termici. Per trasmittanza si intende la quantità di calore in rapporto al tempo e allo spazio, regolando la temperatura tra gli ambienti domestici interni e l’esterno.
Inoltre il sughero assicura migliori prestazioni con uno spessore anche inferiore, guadagnando spazio in casa, ed è più longevo. Secondo la EAE (Associazione europea dei sistemi a cappotto), i pannelli in sughero da interni, se posati a regola d’arte, possono durare fino a 40/50 anni.
Mentre i pannelli isolanti in schiuma poliuretanica limitano al massimo la formazione di condensa interstiziale, quindi di umidità.
Nella bioedilizia sta crescendo tantissimo la fibra di legno, ricavata in modo naturale dagli scarti lignei. A oggi risulta più economica del sughero ed è molto traspirabile.
Sono ottimi anche i materiali in fibra vegetale (canapa, cocco, juta).
Per una casa in zone umide viene consigliata la lana di roccia, particolarmente resistente ai contesti umidi.
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Qual è lo spessore del cappotto termico interno
Per una stanza di circa 10 metri quadri, possiamo foderare tutte e quattro pareti con cartongesso e materiali coibentati per di spessore medio pari a 6 centimetri. In genere, gli esperti raccomandano di non superare i 6 centimetri e di non ridurre lo spessore sotto i 2 centimetri.
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Quanto costa il cappotto termico interno
I costi si aggirano mediamente sugli 8-25 euro per metro quadrato con il cartongesso. Con il sughero si può salire sui 30-50 euro per metro quadrato, ma con una resa, un isolamento termico e una durata maggiori. Stesse cifre si spendono per la lana minerale, ottima come isolamento acustico, ad esempio da applicare in una stanza studio o camera da notte.
Seguendo istruzioni e tutorial, potremmo risparmiare sui costi della messa in opera del tecnico.