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La pandemia ha costretto molti italiani a trascorrere più tempo in casa. Non a caso nel 2021 si è registrato così il picco di vendite dei piccoli elettrodomestici per cucina: robot, impastatrici e friggitrici ad aria hanno cambiato il costume, le abitudini alimentari, il rapporto con il gusto e il modo di cucinare. Solo in quell’anno, gli apparecchi di nuova generazione da cottura, sempre più efficaci ed efficienti nei consumi energetici, hanno registrato un’impennata nelle vendite del 38,4%.
Grazie ai social, in particolare a TikTok, la regina assoluta dei fornelli è stata la friggitrice ad aria (airfryer) che permette cotture croccanti e senza olio. Gli ultimi modelli, sempre più capienti e multiuso, continuano a salire nelle vendite, al punto da entrare nei prodotti del paniere 2022 Istat assieme al poke bowl take away. Ma la friggitrice ad aria consuma davvero poco e fa risparmiare in bolletta? Meglio il forno tradizionale ventilato? La risposta è più complessa di quanto si pensi.
Quali sono gli elettrodomestici che consumano di più?
Intanto, i consumi domestici in generale dipendono soprattutto dalla tipologia di elettrodomestici, dall’efficienza dal punto di vista energetico della casa e dai comportamenti e dalle abitudini di consumo. Il Bonus elettrodomestici e mobili è ancora disponibile, e potrebbe aiutarci ad alleggerire il peso della bolletta nel lungo tempo. Inoltre, dovremmo monitorare offerte e costi di luce e gas attraverso il Portale delle Offerte di Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), anche per valutare nuovi contratti e conoscere le varie voci che compongono il costo totale dell’energia.
Il dato di fatto è che il forno elettrico e la friggitrice ad aria sono tra gli elettrodomestici più energivori della casa, in compagnia del bollitore e della lavastoviglie. L’utilizzo di questi apparecchi incide maggiormente sulla bolletta della luce. Il forno a microonde è molto meno energivoro.
Consuma di più il forno o la friggitrice ad aria?
Il fabbisogno energetico di una friggitrice ad aria è stimato fra 1,4 e 1,6 kW/h, che mediamente verrebbe 70 centesimi per ogni ora di utilizzo. Mentre il forno elettrico ventilato consuma in media 0,9 kW/h, che si traducono in 42 centesimi all’ora. Mediamente, la friggitrice ad aria consuma quasi il doppio del forno classico.
Tuttavia dovremmo valutare diversi aspetti complessivi, comprese le abitudini alimentari. Il forno tradizionale impiega più tempo per cuocere i pasti e, per le esigenze e i consumi odierni, risulta meno versatile. La friggitrice ad aria, che già non richiede la fase di preriscaldamento, è più pratica, versatile, riduce al minimo la cottura dei cibi, infine risulterebbe più salutare, stando ai più recenti test di laboratorio.
Quindi, usare la friggitrice ad aria conviene?
Una porzione di patate richiede mediamente una cottura di 30 minuti nel forno elettrico (40 minuti se includiamo la fase di preriscaldamento). Con la friggitrice ad aria otterremo patate più croccanti in soli 10/15 minuti.
Presi singolarmente, la friggitrice ad aria è certamente più energivora del forno classico. Ma, a pari quantità e tempi di utilizzo, con la friggitrice ad aria otterremo risultati più performanti, sia a tavola che sul conto finale.
Come risparmiare con la friggitrice ad aria
Alcune strategie nell’acquisto e nell’utilizzo di una friggitrice ad aria potrebbero aiutarci a risparmiare, abbattendo i costi in bolletta. Altroconsumo consiglia di scegliere un apparecchio che abbia il giusto volume del cestello in base alle esigenze familiari, così da evitare diverse cotture per un solo pasto.
Ad esempio, per una sola persona sarà sufficiente una friggitrice piccola, in grado di cuocere 600 grammi di patatine per volta. Per una famiglia più numerosa, invece, formata da tre o quattro persone, servirà un apparecchio con un cestello più capiente, in grado di cucinare almeno 900 grammi di patatine ogni volta.