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Non tutti conoscono quale fine facciano i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, comunemente chiamati Raee, e in pochi conoscono la normativa che riguarda la loro dismissione.
Due cose importanti da sapere in merito alla gestione dei Raee sono queste:
- se si deve buttare un piccolo elettrodomestico rotto chiunque può portarlo in un negozio di elettronica e consegnarlo senza pagare nulla e senza avere obbligo di acquistarne uno nuovo;
- se dovete buttare un grande elettrodomestico a fronte di un nuovo acquisto, il rivenditore è obbligato a ritirare gratuitamente quello vecchio.
Si tratta dunque di uno scambio 1 a 1: per ogni nuovo elettrodomestico dovrebbe essere consegnato per il riciclo un elettrodomestico in disuso. E invece non è così.
Ma dove finiscono gli elettrodomestici rotti e da buttare?
L’allarme sul cattivo funzionamento della gestione dei Raee arriva da Dario Bisogni, Presidente di Erion Weee, il consorzio dedicato alla gestione dei Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Mancano all’appello soprattutto i grandi elettrodomestici bianchi.
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Perché mancano i rifiuti Raee?
Secondo il Report commissionato da Erion a Ipsos, molti elettrodomestici non vengono consegnati ai rivenditori a causa della “disinformazione” dei cittadini italiani che non conoscono la normativa a riguardo e si tengono l’elettrodomestico in casa senza provvedere alla dismissione.
Il Report ha evidenziato che:
- ogni cittadino ha in casa almeno 9 oggetti elettronici in disuso (caricabatterie, cellulari…);
- l’81% degli italiani possiede un elettrodomestico non utilizzato a casa;
- il 61% degli italiani possiede un elettrodomestico rotto in casa;
- 1 cittadino su 6 si disfa di piccoli elettrodomestici in maniera inappropriata, buttando nell’indifferenziata il dispositivo.
Cosa sono i flussi paralleli nella gestione dei Raee
Un’altra causa della cattiva gestione dei Raee è da imputarsi al fenomeno dei “flussi paralleli”, ovvero le vie alternative e illegali.
Una grossa quantità di grandi elettrodomestici infatti sembra sparire nel nulla. Esiste un mercato illegale di grandi elettrodomestici bianchi che vengono riciclati illegalmente.
Il rapporto – tra elettrodomestico nuovo e rifiuto – dovrebbe essere di 1 a 1, ma mancano all’appello oltre 150mila tonnellate di Raee all’anno.
Come arrivare ai target UE anche con lo smaltimento dei Raee in Italia?
Solo la filiera ufficiale di gestione del Raee può garantire il giusto riciclo delle materie prime seconde. Va sottolineato che il sistema Raee ufficiale, nel 2021, ha raccolto oltre 380mila tonnellate di Raee e ha permesso di ricavare oltre 350mila tonnellate di materie prime seconde come ferro, rame, alluminio e plastica. Questi rifiuti, se avviati al corretto riciclo, potrebbero rappresentare una miniera strategica di materie prime di cui il nostro Paese è sempre più povero.
Come sottolineato da Dario Bisogni: “Secondo i target Ue, la raccolta di Raee in Italia dovrebbe attestarsi almeno a 10 kg pro-capite all’anno, mentre siamo poco al di sopra dei 6 kg. Colmare questo gap è in primo luogo un’esigenza di salvaguardia ambientale. Intervenire sulla filiera dei Raee non solo è urgente ma anche strategico sotto il profilo dell’economia circolare, per superare la dipendenza da altri Paesi soprattutto in un momento come quello attuale di fortissima carenza di materie prime”.