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Si definisce “abitazione principale” l’immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano, nel quale il possessore e i componenti del suo nucleo familiare (fino massimo al secondo grado) dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente.
Quali sono le condizioni per definire l’abitazione principale?
Quindi sono tre le condizioni necessarie affinché un immobile si possa considerare “abitazione principale”:
- il possesso o il godimento di un altro titolo reale quale l’usufrutto o il diritto di abitazione;
- la residenza anagrafica;
- l’abitare nell’immobile inteso come attività continuativa nel tempo.
È importante metterne a fuoco la definizione perché la classificazione di un immobile come “abitazione principale” consente una serie di vantaggi fiscali. Vediamoli.
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Abitazione principale: agevolazioni fiscali
L’articolo 10, comma 3-bis del TUIR stabilisce che: “se alla formazione del reddito complessivo IRPEF concorrono il reddito dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale e quello delle relative pertinenze, si deduce un importo fino all’ammontare della rendita catastale dell’unità immobiliare stessa e delle relative pertinenze, rapportato al periodo dell’anno durante il quale sussiste tale destinazione ed in proporzione alla quota di possesso di detta unità immobiliare”.
Per essere più chiari la categoria “abitazione principale” consente di usufruire di alcune precise agevolazioni:
- l’esenzione dal pagamento IMU;
- la possibilità, in caso di mutui stipulati per l’acquisto di una casa, di godere della detrazione al 19% degli interessi passivi;
- la rendita catastale non è imponibile in sede di calcolo IRPEF;
- altre possibili agevolazioni a discrezione di alcune amministrazioni comunali;
- alcune agevolazioni per imposte e tariffe locali.
È importante sapere che tali benefici possono essere goduti anche:
- nel caso in cui si decida di trasferirsi dalla propria dimora abituale in un istituto sanitario o di ricovero in seguito a difficili condizioni di salute;
- per un immobile, in cui si dimora abitualmente e per il cui acquisto non si è goduto dell’agevolazione prima casa.
Ma queste detrazioni non possono essere richieste per immobili aventi i requisiti di prima casa nei quali non si ha la propria residenza.