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L’arte povera è un’avanguardia nata nel Secondo Dopoguerra che ha stravolto il concetto di arte allora predominante.
Essa ha prodotto immagini, sculture, performance e installazioni e ha influenzato anche il mondo dell’arredamento, con uno stile che non passa mai di moda.
Vediamo che cosa si intende per arte povera, quali sono le sue origini e come arredare la casa con questo stile.
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Che cos’è l’arte povera e com’è nata
Nata in Italia nel Secondo Dopoguerra, l’arte povera ha avuto la sua più ampia diffusione tra la metà degli anni Sessanta e la metà degli anni Settanta.
L’arte povera nasce come ribellione all’arte tradizionale, ai suoi canoni estetici, ai movimenti americani contemporanei e al design minimalista. Questo movimento artistico di rottura si contrappone anche all’eccessiva modernizzazione e al consumismo della società contemporanea.
L’arte povera mette al centro lo spettatore, che deve essere coinvolto e interagire con l’opera. Essa utilizza materiali grezzi e comuni, quali il legno, la plastica, i tessuti, ma anche le corde e le pietre, per dare alle opere un legame più stretto con l’ambiente e la vita quotidiana.
La sua definizione, che fa riferimento proprio all’uso di materie povere, fu coniata da Germano Celant, curatore e storico dell’arte, che per la prima volta la utilizzò per indicare una serie di artisti che, nonostante le differenze individuali, proponevano le stesse tematiche.
I principali esponenti di questo movimento, che ebbero nella scultura la forma d’arte più rappresentativa, furono:
- Giovanni Anselmo;
- Piero Gilardi;
- Mario Merz;
- Gianni Piacentino;
- Michelangelo Pistoletto;
- Gilberto Zorio.
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Come arredare una casa con l’arte povera
L’arte povera, nata come movimento artistico di rottura, in seguito ha ispirato uno stile di arredamento.
I mobili in arte povera appaiono nella seconda metà del Novecento e inizialmente nascono come necessità, specialmente in ambienti poveri o nelle case di campagna: gli arredi dovevano essere semplici e robusti, ma anche economici e durevoli nel tempo.
Successivamente, questo stile di arredamento si estende e diventa una scelta estetica. I mobili in arte povera sono in legno lucidato, in genere noce, ciliegio o castagno.
Gli arredi ricordano quelli delle antiche case rurali e si presentano rustici, lineari e privi di intarsi o decorazioni.
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I mobili che rispecchiano lo stile dell’arte povera sono principalmente:
- credenze;
- scrivanie;
- vetrinette;
- librerie;
- settimini;
- comodini;
- tavoli;
- sedie.
Possono essere usati per l’arredamento di tutta la casa oppure di una singola stanza, per esempio un soggiorno o uno studio, inserendo un pezzo specifico per valorizzarlo e per caratterizzare la camera: l’effetto che si ottiene è quello di un ambiente semplice ed essenziale.