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Nel 2024 il Superbonus 110% scenderà al 70% del costo dei lavori, come anticipato dalla bozza della Legge di Bilancio in approvazione al Parlamento. Ma intanto, il contatore degli investimenti totali per gli interventi di efficientamento energetico agevolati sta toccando quota 100 miliardi di euro, come certificano i quasi 94 miliardi dell’ultimo report di Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile). Si tratta di 4,3 miliardi in più a ottobre 2023 rispetto al mese precedente. Per i lavori già conclusi e ammessi a detrazione fiscale, lo Stato è in debito di 84 miliardi.
Comunque non si è concluso il dibattito politico sulle “riforme” dei bonus, che da un lato sarebbero troppo costosi per le casse pubbliche, ma d’altro canto potrebbero aver rimesso in moto il cantiere Italia.
In attesa della manovra restrittiva, più libertà di manovra sembra esserci per il Superbonus rafforzato. In questo caso il 110% non è in discussione, almeno fino al 2025. Ma di cosa si tratta e chi può chiederlo?
Cos’è il Superbonus rafforzato?
L’Italia del 2023, che continua a consumare troppo suolo, è attraversata da zone franose o a rischio sismico. Perciò il nostro Belpaese deve fare i conti anche con la fragilità di questo meraviglioso territorio; un salasso per le casse pubbliche che però deriva in gran parte dagli abusivismi edilizi e dalla scarsa conoscenza del passato.
È in questo contesto che inserisce il Superbonus rafforzato con nuove misure previste dal governo per agevolare interventi di efficienza energetica o antisismici su alcune abitazioni.
Il Superbonus rafforzato prevede più soluzioni fino al 31 dicembre 2025, tutte inserite nelle linee guida aggiornate dell’Agenzia delle Entrate.
Come funziona e come ottenere il Superbonus rafforzato
L’agevolazione riguarda la parte di spesa eccedente il contributo concesso per gli interventi di riparazione o ricostruzione post sisma.
Per l’ottenimento della detrazione, il contribuente deve acquisire l’asseverazione tecnica relativa agli interventi di efficienza energetica e di riduzione del rischio sismico – da parte, rispettivamente, dei tecnici abilitati al rilascio delle certificazioni energetiche e dai professionisti incaricati della progettazione strutturale, direzione dei lavori delle strutture e collaudo statico per gli interventi finalizzati alla riduzione del rischio sismico – che certifichi il rispetto dei requisiti tecnici necessari ai fini delle agevolazioni fiscali e la congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi agevolati.
Superbonus rafforzato: cosa cambia dal 2024
Il governo ha aumentato del 50% il limite di spesa ammesso al Superbonus per gli interventi di efficienza energetica o antisismici, compresi quelli per la ricostruzione delle zone colpite dal sisma. Per ottenere l’agevolazione, è necessario che sia stata redatta la scheda AeDes (Agibilità e danno nell’emergenza sismica) dalla quale emerga “la connessione tra il danno che ha causato l’inagibilità dell’edificio medesimo e l’evento sismico successivamente all’arco temporale previsto dalla norma”.
La detrazione così rafforzata è alternativa al contributo previsto per la ricostruzione o riparazione degli edifici danneggiati dal sisma ed opera per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2025.
Chi può ottenere il Superbonus rafforzato
Questa agevolazione, alternativa al contributo per la ricostruzione o la riparazione in seguito al sisma, può essere richiesta dai proprietari di immobili situati nei Comuni colpiti dal terremoto, in particolare:
- ad Amatrice e zone limitrofe;
- a L’Aquila e aree circostanti;
- per gli edifici dei Comuni colpiti da eventi sismici successivi al 2008 e nei quali è stato dichiarato lo stato di emergenza;
- per gli edifici dei Comuni al di fuori delle zone sismiche colpite che dispongono di una scheda “AeDes” che certifichi la connessione tra il danno che ha causato l’inagibilità dell’edificio e l’evento sismico.