Impianti fotovoltaici, pannelli solari, colonnine per la ricarica delle auto elettriche e opere di isolamento termico: questi alcuni degli interventi più richiesti nel 2020 per i quali gli italiani si sono rivolti a banche e istituti di credito.
La caratteristica in comune? Si tratta di prestiti cosiddetti green, cioè finalizzati all’acquisto di beni con un basso impatto ambientale. E come mette in luce una ricerca realizzata da Crif in collaborazione con Sda Bocconi School of Management e Assofin, la domanda è arrivata a valere il 7% del mercato nel 2020.
Green lending: crescono domanda e offerta
Il credito al consumo è passato dal 4% del 2019 al 7% del 2020 (senza considerare le carte di credito). A guidare la domanda sono state soprattutto le soluzioni per la mobilità sostenibile (dalle auto ibride o elettriche ai monopattini), ma anche i beni per la casa.
La sensibilità verso le tematiche ambientali è dunque sicuramente in aumento, come conferma anche Simone Capecchi, executive director di Crif, anche se non bisogna sottovalutare l’influenza dei vantaggi economici: la maggior parte delle banche e degli istituti di credito, infatti, offre condizioni particolarmente favorevoli al green lending sia per quanto riguarda i tassi di interesse sia a livello di piano di ammortamento.
Dallo studio è emerso infatti che oltre l’80% delle società propone prestiti green molto vantaggiosi ai propri clienti, addirittura migliori rispetto a quelli tradizionali nel 43% dei casi.
Esaminando nello specifico i beni per la casa, si nota che il 64% degli istituti finanziari offre linee di prodotti studiati proprio per acquisti finalizzati all’efficientamento energetico, che vedono tassi di interesse inferiori ai normali (60% dei casi) e piani di ammortamento flessibili (20% dei casi). E il trend è destinato a crescere nei prossimi anni secondo il 57% delle società.