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Che l’Italia sia un Paese pieno di luoghi incantati e posti magici è una cosa risaputa da sempre in tutto il mondo.
In particolare, per chi ama i caldi raggi di sole e l’aria salubre del Mar Mediterraneo, ci sono alcune perle di rara bellezza che nulla hanno da invidiare alle mete esotiche più gettonate dai turisti di ogni continente.
Attraversando la Sicilia dalla punta nord orientale (a pochi chilometri in linea d’aria con la Calabria) fino al comprensorio provinciale di Trapani, lasciandosi alle spalle la meravigliosa città di Palermo, ci si rende conto fin da subito di essere finiti nel centro di attrazione dell’isola per chi è alla ricerca delle località balneari più belle e suggestive.
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Gibellina, perché visitare questa perla nel centro della Sicilia
La zona occidentale della regione – nota per la celebre isola di Favignana e il promontorio di San Vito lo Capo – ogni anno viene presa d’assalto da decine di migliaia di turisti che giungono qui per immergersi nella natura incontaminata e fare lunghi bagni nell’acqua cristallina di queste coste.
Dirigendosi nell’entroterra, a metà strada tra i centri di Alcamo e Castelvetrano, c’è una città davvero unica per la storia che si porta dietro e per il valore culturale che le viene attribuito.
Stiamo parlando di Gibellina, comune della valle del Belice che nel gennaio del 1968 venne distrutto dal terribile terremoto che colpì la zona, annientando in un colpo secoli di civiltà.
Grande Cretto di Gibellina, tutto quello che c’è da sapere per visitarla
Pochi anni dopo – mentre un nuovo centro abitato, denominato Gibellina Nuova, venne costruito poco più a Sud – Alberto Burri mise in piedi un progetto di rilancio del borgo distrutto: le macerie vennero compattate, ricoperte da una colata di cemento e posate nell’area distrutta per dare vita a quello che oggi tutti conoscono come il Grande Cretto.
L’opera ambientale è composta da una serie infinita di fenditure e fratture che richiamano le vie e i vicoli della città vecchia, incuneati fra blocchi alti un metro e 60. Con una superficie totale di 80mila metri quadri, è ancora oggi l’esempio di arte contemporanea più estesa al mondo.
*Immagine in alto – Credits to Fondazioneorestiadi.it