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La cameretta dei bambini è spesso popolata di sogni e magie. In pieno centro città, a Fano, due bambini ignari potrebbero aver dormito finora sopra le spoglie di una delle opere più ricercate al mondo: la leggendaria basilica di Vitruvio.
Una vera e propria “caccia al tesoro” cominciata oltre 500 anni fa sarebbe ora a una svolta. E tutto grazie a dei lavori di ristrutturazione in un appartamento, sotto le stanze dei piccoli fratelli fanesi.
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A caccia della basilica di Vitruvio
Ci son voluti gli scalpelli degli operai a riportare alla luce gli scheletri di un “fantasma” a caccia del quale sono impegnati archeologi di mezzo mondo da oltre 5 secoli.
È bastato un semplice cantiere di rifacimento di una palazzina nel centro di Fano a ridare speranza agli studiosi. Ed ecco che il capolavoro vitruviano descritto tra le pagine del quinto libro del De Architectura potrebbe aver accompagnato i sogni di due inconsapevoli bambini.
L’incredibile scoperta è tutta da verificare, ed è il frutto di scavi condotti dalla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio di Ancona, Pesaro e Urbino sotto il tetto di queste due stanze da letto.
Gli indizi che portano a Vitruvio
Dai lavori di ristrutturazione della zona notte sono emerse “due stanze segrete, sotterranee, lastricate di preziosi marmi colorati di importazione orientale – turchesi, verdi e rosati – risalenti al I secolo a. C.“, si apprende dai media.
Alcuni indizi fanno pensare che possa trattarsi della costruzione progettata da Vitruvio e che si affaccia sul foro dell’antica Fanum Fortunae, oggi Fano.
Gli archeologi guidati dalla soprintendente Cecilia Carlorosi fanno sapere che “quello ritrovato a Fano è un complesso costituito da almeno cinque ambienti i cui muri, conservati in alzato per circa 2 metri, hanno lo spessore di 5 piedi romani (1,50 metri) e sono rivestiti in malta di calce e lastre di marmo“.
Anche le finiture e le pavimentazioni lussuose rievocano le descrizioni di questo misterioso tempio, unica opera attribuita a Marco Vitruvio Pollione, architetto e teorico vissuto oltre 2000 anni fa, autore del trattato De Architectura divenuto il fondamento teorico dell’architettura occidentale, dal Rinascimento fino alla fine del XIX secolo.
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Perché è così importante ritrovare la basilica di Vitruvio?
Nei dieci libri dell’opera dedicata ad Augusto, l’architetto Vitruvio parla soltanto di un solo progetto proprio: la basilica di Fanum Fortunae, descritta nel V libro, di cui nulla resta e la cui ubicazione è tuttora incerta, anche se sappiamo affacciarsi sul foro.
Il trattato vitruviano è giunto nel Medioevo sostanzialmente aniconico e con un testo corrotto, complicando le ricostruzioni dell’edificio che dal Rinascimento in poi sono state proposte.
La basilica fanese, infatti, è oggetto di grande interesse tra i trattatisti per via della contiguità funzionale con gli edifici sacri cristiani.
*Immagine in alto – Credits to Repubblica.it