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Il 7 dicembre 2023 rappresenta un momento cruciale per l’approvazione della tanto attesa Direttiva Case Green a Bruxelles. Le bozze di testo emerse dalle trattative del trilogo tra Parlamento Ue, Consiglio e Commissione indicano che questo incontro potrebbe essere il passo decisivo verso un accordo definitivo.
Una delle novità più rilevanti è relativa all’articolo 9 della Epbd (Energy Performance of Buildings Directive), che ha visto una sostanziale modifica rispetto alle ipotesi iniziali del Parlamento. Si delinea un approccio aperto, in cui il ruolo dei singoli Paesi membri diventa cruciale, conferendo loro una maggiore discrezionalità.
Cosa prevede la Direttiva Case Green
La direttiva imporrà a ciascuno Stato membro di elaborare una road map dettagliata per la riqualificazione del proprio patrimonio immobiliare. Questo processo prevede una progressiva riduzione dei consumi energetici degli edifici fino al 2050, con l’obiettivo finale di raggiungere le emissioni zero. L’Europa fornisce una cornice generale, dando ai Paesi membri la libertà di stabilire le loro priorità e strategie specifiche.
L’efficienza energetica degli edifici non può basarsi solo sull’impatto positivo di quelli nuovi. La direttiva impone che almeno il 55% della riduzione del consumo di energia primaria sia raggiunto attraverso il rinnovo degli edifici più energivori.
In Italia, dove gli edifici residenziali sono circa 12 milioni, saranno considerati prioritari circa 5 milioni di edifici. Anche le operazioni di riqualificazione post-disastri naturali possono contribuire agli obiettivi, offrendo un approccio flessibile e sostenibile. La Commissione europea sarà incaricata di vigilare sull’aderenza alla direttiva, assicurando l’efficace implementazione delle strategie nazionali.
Quando entra in vigore la Direttiva Case Green?
La direttiva stabilisce traguardi intermedi fino al 2050, con obblighi di reporting ogni cinque anni a partire dal 2030. I dettagli sulla riduzione dei consumi saranno definiti nell’ultimo incontro politico di dicembre, un momento di cruciale importanza per il futuro energetico dell’Unione Europea.
Un possibile bando sui combustibili fossili entro il 2035
Prima del 7 dicembre, sono previsti almeno due vertici tecnici per risolvere gli ultimi punti controversi del testo. Tra questi, spicca la proposta del Parlamento di bandire completamente l’uso di combustibili fossili negli edifici entro il 2035.
Questa iniziativa rappresenta una delle sfide più significative da affrontare nei prossimi incontri e potrebbe avere un impatto significativo sulle politiche energetiche future. L’adozione di un bando totale richiede una riflessione approfondita sulle alternative e sulle implicazioni economiche e sociali.
In questo contesto, l’Unione Europea si trova di fronte a decisioni cruciali che plasmeranno il panorama energetico per le generazioni a venire.