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L’attuazione della direttiva europea sulle “Case Green”, che mira alla neutralità climatica del settore edilizio entro il 2050, richiede un’attenta pianificazione e un’analisi approfondita. Secondo un recente studio di Bankitalia, la scarsa disponibilità di dati sull’efficienza energetica degli immobili in Italia rappresenta un ostacolo significativo al “corretto disegno delle misure di policy” necessarie per raggiungere gli obiettivi previsti.
I problemi evidenziati da Bankitalia
Lo studio, condotto da un team di analisti guidato da Guido de Blasio, evidenzia diverse criticità:
- Mancanza di dati: l’attuale sistema di attestazione energetica (APE), obbligatorio per la vendita, l’affitto o la ristrutturazione degli immobili, copre solo una porzione limitata del patrimonio edilizio italiano. Si stima che circa 9 milioni di case non possiedano un APE, ostacolando una valutazione precisa dell’efficienza energetica complessiva del Paese;
- Prestazioni energetiche scarse: la maggior parte degli edifici residenziali in Italia si colloca nelle classi energetiche più basse (F e G), evidenziando un urgente bisogno di interventi di riqualificazione;
- Efficacia del Superbonus: il Superbonus, strumento di incentivo fiscale per l’efficientamento energetico degli edifici, ha sollevato diverse criticità, tra cui un impatto significativo sulle finanze pubbliche e la presenza di frodi.
Le soluzioni proposte da Bankitalia
Per superare queste sfide, Bankitalia propone diverse soluzioni:
- Incremento dei dati: ampliare la copertura del sistema APE, includendo obbligatoriamente tutti gli immobili, per ottenere una mappatura completa dell’efficienza energetica del patrimonio edilizio nazionale;
- Strumenti mirati: favorire interventi di riqualificazione energetica prioritariamente per le famiglie a basso reddito, più propense a risiedere in abitazioni con scarse prestazioni energetiche;
- Sostegni diversificati: combinare incentivi fiscali con altre forme di sostegno, come sussidi diretti o crediti d’imposta, garantendo stabilità e certezza nel tempo;
- Coinvolgimento delle banche: promuovere un ruolo attivo degli istituti finanziari nella transizione energetica, facilitando l’accesso al credito per interventi di riqualificazione energetica attraverso strumenti dedicati (mutui green).
In aggiunta a queste proposte, lo studio sottolinea l’importanza di una pianificazione coordinata a livello nazionale e locale, con il coinvolgimento di tutti gli attori coinvolti (pubblica amministrazione, imprese, cittadini).
Solo attraverso un’azione sinergica e basata su dati concreti sarà possibile raggiungere gli ambiziosi obiettivi della direttiva Ue “Case Green” e rendere il patrimonio immobiliare italiano più efficiente e sostenibile.
L’attuazione della direttiva Ue “Case Green” rappresenta un’opportunità unica per l’Italia di modernizzare il proprio patrimonio edilizio, ridurre l’impatto ambientale e migliorare la qualità della vita dei cittadini.
Affrontare le sfide legate alla mancanza di dati e definire strumenti di policy mirati e sostenibili sarà fondamentale per il successo di questa importante iniziativa.