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L’Italia ormai è una delle mete preferite per gli appassionati di enoturismo. Sempre più persone scelgono di trascorrere soggiorni più o meno lunghi nelle zone in cui vengono offerte esperienze legate al mondo del vino.
Lo confermano i dati diffusi dalla piattaforma Airbnb: la categoria delle strutture con vista sulle vigne ha permesso ai proprietari di guadagnare oltre 10 milioni di euro nel solo periodo di aprile-giugno.
Tra le mete più gettonate ci sono le regioni di Toscana e Veneto, il periodo preferito è quello che va da settembre (mese in cui comincia la vendemmia) a dicembre.
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L’enoturismo nella penisola
L’Italia possiede un patrimonio di 526 vini certificati, 6 beni materiali ed immateriali riconosciuti come patrimonio dell’umanità, 3 città creative Unesco per l’enogastronomia e 2 paesaggi dalla Fao, imponendosi nel mondo dell’enoturismo come modello.
Sempre secondo i dati di Airbnb, l’Italia si colloca tra le prime 10 destinazioni in Europa per questo settore turistico: subito dopo la Spagna e la Francia ci sono la Toscana, terza regione in Europa per guadagno con circa 2.600 euro di ricavi in media per gestore di struttura, e il Veneto al nono posto con circa 2.400 euro di ricavi in media.
A farla da padrone sono così le zone di produzione del Chianti, seguite dall’Umbria e dalla Campania, con due località della Costiera Amalfitana tra le dieci più gettonate in Italia. Sempre la Toscana registra il maggior numero di notti prenotate in Italia (43.410 da aprile a giugno 2022).
Le esperienze legate al vino
È sempre la Toscana la regione italiana che attrae di più i turisti appassionati di vino, nel confronto con le altre località in Europa.
Chi sceglie di soggiornare tra I filari sceglie anche in base alle esperienze legate al vino: dai corsi per imparare a fare il vino in prima persona o un tour alla scoperta del vino biologico guidato da un’agronoma. Senza contare le classiche degustazioni in cantina, accompagnate magari da un aperitivo con prodotti tipici locali