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Il nostro Paese è tutto da scoprire. L’Italia non solo è ricca di paesaggi mozzafiato, ma anche di luoghi di storia e cultura che testimoniano un passato che non smette di affascinare. Alcuni di questi gioielli sono nascosti alla vista: per raggiungerli bisogna varcare le porte di chiese, monasteri e abbazie e arrivare al loro cuore. Stiamo parlando dei chiostri: scopri quali sono i più belli d’Italia, assolutamente da non perdere.
Perché visitare un chiostro?
Visitare un chiostro è un’esperienza da non perdere per chi vive o è in vacanza in Italia, non è solo per assaporare l’atmosfera mistica e religiosa che si respira ancora oggi in questi luoghi antichi, ma anche per coglierne la bellezza artistica senza tempo. Tra archi e colonne, l’architettura incontra la natura in un vero e proprio giardino spirituale.
Cosa sono i chiostri?
Sono dei cortili porticati che si trovano all’interno dei monasteri religiosi e si distinguono per la presenza di uno spazio a cielo aperto di forma quadrata o rettangolare circondato da corridoi coperti dove sono presenti una serie di arcate.
Luoghi di quiete e raccoglimento dove i monaci trascorrevano le loro ore di preghiera, meditazione, passeggiando o leggendo.
Quali sono i chiostri più belli d’Italia?
Fare un elenco esaustivo dei chiostri italiani sarebbe impossibile: da nord a sud, la penisola è ricchissima di questi piccoli gioielli. Ne abbiamo scelti 7, quelli più belli e da non perdere.
Il chiostro del Duomo a Bressanone
A Bressanone si può visitare lo splendido Duomo la cui struttura originaria risale al 980. A seguito di un incendio fu ricostruito interamente nel Duecento in stile romanico e oggi si compone di tre navate e due campanili.
Ristrutturato nuovamente nel Settecento in stile barocco, il Duomo si completa con un chiostro che è tra i monumenti più belli da visitare in Alto Adige. Il chiostro, di epoca preromanica, venne successivamente ristrutturato in stile romanico e gotico e di questa epoca riporta numerosi affreschi.
Il chiostro del Convento di Santa Maria delle Grazie a Milano
L’antico convento domenicano di Santa Maria delle Grazie a Milano vanta un bellissimo chiostro detto Chiostro delle Rane, costruito dall’architetto di corte Donato Bramante alla fine del Quattrocento.
Internamente il Chiostro delle Rane si presenta di forma quadrata, con cinque arcate per lato sostenute da colonne marmoree lisce con capitelli ornati da racemi floreali.
Dal chiostro si accede alla vecchia sagrestia, dove oggi sono esposti i fogli del “Codice Atlantico” di Leonardo da Vinci. Proprio Leonardo all’interno dell’antico refettorio del monastero milanese dipinse il Cenacolo nel 1495.
Il chiostro triangolare di Sant’Agostino a Genova
Nel Duecento il complesso monastico di Sant’Agostino ospitava i frati agostiniani. Ancora oggi vanta due chiostri:
- uno a forma triangolare. Una forma inusuale per queste strutture che solitamente sono quadrate o rettangolari. Risale al XIII secolo, gli stessi anni in cui è stata edificata anche la chiesa. Si caratterizza per un loggiato ad arcate ribassate, sostenute da colonne a rocchi di pietra di marmi bianco sormontate da capitelli cubici;
- uno a forma quadrata costruito in seguito, nella prima metà del Seicento in un’area precedentemente utilizzata come orto.
Il chiostro del Bramante a Roma
Opera dell’architetto Donato Bramante come il chiostro milanese delle Rane, il chiostro fa parte del complesso che comprende anche l’attigua Chiesa di Santa Maria della Pace e si caratterizza per l’eleganza lineare e rigorosa tipica del Rinascimento.
Il chiostro, a pianta quadrata, è costituito da due ordini sovrapposti:
- un ampio portico a quattro archi per ogni lato con pilastri in stile ionico;
- un loggiato superiore in stile composito, con pilastri e colonne corinzie alternati.
Il chiostro nel monastero di Santa Chiara a Napoli
Un bellissimo esempio di chiostro maiolicato: il Chiostro delle Clarisse è uno dei quattro chiostri del Monastero di Santa Chiara a Napoli.
Costruito nel Trecento a struttura gotica è noto per il giardino impreziosito da maioliche che lo rendono una delle attrazioni più visitate del centro storico partenopeo.
Il chiostro nella Certosa di Padula a Salerno
Da non perdere per chi si reca a Salerno è la Certosa di Padula, o Certosa di San Lorenzo, dichiarata Patrimonio UNESCO: è la certosa più grande d’Italia, con una superficie di oltre 51mila metri quadrati e ben 320 stanze. La sua lunghissima costruzione iniziò nel Trecento per finire nel Settecento.
L’edificio ospita anche uno straordinario chiostro, considerato il più grande del mondo, di circa 12mila metri quadrati, contornato da 84 colonne, in stile tardomanierista. Il chiostro è composto da un portico con fontana al centro e da un loggiato dal quale si innalza la torre dell’orologio.
Il chiostro di Monreale
Famosissimo in tutto il mondo e meta turistica di eccezione è il chiostro che si trova nell’abbazia benedettina di Santa Maria la Nuova a Monreale, alle porte di Palermo. L’abbazia è diventata basilica minore e fa parte dei Patrimoni UNESCO, nell’ambito dell’Itinerario arabo-normanno di Palermo, Cefalù e Monreale.
Il suo chiostro è considerato uno dei più prestigiosi del XII secolo. In stile romanico, a pianta quadrata di 47 metri per lato, con portico ad archi ogivali a doppia ghiera su colonne binate intagliate ad arabeschi o decorate a mosaico.
Al centro del chiostro sorge una fontana la cui acqua sgorga da una colonna riccamente intagliata a forma di fusto di palma stilizzato, con figure in piedi, teste e foglie a rilievo.