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Luoghi storia, spiritualità e silenzio si mescolano, angoli del Bel Paese ricchi di suggestioni dove l’arte, la meditazione e la preghiera sono di casa.
Per tutta la sua estensione, la nostra penisola è costellata da eremi, monasteri e abbazie, immersi nei boschi, nelle campagne, sulla sommità di colline, in riva a un lago o a due passi dal mare.
Vediamo le 15 mete preferite da chi è alla ricerca di un soggiorno che rinvigorisca lo spirito.
Come arrivare all’abbazia di Staffarda?
È un vero tesoro del Medioevo nel cuore del Piemonte, nelle vicinanze di Saluzzo. Il complesso benedettino di Staffarda, fondato tra il 1122 e il 1138, comprende la chiesa abbaziale, il chiostro, il mercato coperto e la foresteria.
Antico e importante centro economico della zona, dove avveniva la raccolta, lo scambio e la trasformazione dei prodotti delle campagne circostanti, oggi è un tesoro da ammirare.
Abbazia Mater Ecclesiae, Orta San Giulio: perché visitarla
L’abbazia Mater Ecclesiae è situata su uno degli isolotti più suggestivi d’Italia, nel bel mezzo del Lago d’Orta ed è l’edificio che caratterizza maggiormente l’isola di San Giulio.
Nell’abbazia vivono una settantina di monache che tengono viva la tradizione di Guglielmo da Volpiano, nato sull’isola nel 962, importante figura che contribuì fortemente alla diffusione del monachesimo in Europa.
L’abbazia è sede di svariate attività, tra cui le ricerche e gli studi su testi antichi, l’elaborazione di testi, il restauro di tessuti antichi, arredi e arazzi.
La storia dell’abbazia di San Fruttuoso, Camogli
L’azzurro del mare e il verde intenso dei boschi che gli fanno da cornice le regalano un fascino particolare, unico.
La struttura si sposa armoniosamente con il paesaggio circostante. Prima monastero, poi covo di pirati, e ancora riparo per i pescatori e poi proprietà dei principi Doria, dal 1983 è del FAI.
Giungervi dal mare è un’esperienza unica, dove allo stupore si uniscono l’eleganza del complesso, il mistero che lo avvolge e tanta solennità.
Organizzare una giornata all’ abbazia di Morimondo da Milano
L’antica abbazia cistercense di Morimondo è sitata tra milanese e pavese. Esso venne costruito nel 1134 quando un gruppo di monaci cistercensi provenienti dalla Francia scelsero questa zona, elevata rispetto alla valle del Ticino e ricca di acque, per erigervi l’abbazia.
Maestoso ed elegante, il complesso presenta il bellissimo chiostro, con le colonne in arenaria sormontate da capitelli ornati con motivi ispirati al mondo vegetale. Da vedere la Sala dello Scriptorium, interamente decorata, e quella del Lavoro, la più suggestiva dell’intero complesso.
Abbazia di Praglia, Teolo: le sue particolarità
L’abbazia di Praglia è ancora oggi abitata da monaci benedettini e meta di un costante turismo religioso.
Tra le curiosità che la riguardano, si ricorda la permanenza dello scrittore Antonio Fogazzaro che qui ambientò una scena del suo romanzo “Piccolo mondo moderno.” Principale centro spirituale dei Colli Euganei, affonda le sue radici nell’ XI secolo per volere della ricca famiglia vicentina dei Maltraversi.
Alla chiesa dedicata all’Assunta, risalente al periodo compreso tra il 1490 e il 1550, si unisce il monastero che comprende quattro chiostri, quello della clausura, il botanico, il pensile e il rustico.
Altro tesoro del complesso è il refettorio monumentale, dall’incantevole arredo ligneo, che custodisce una grande “Crocifissione” dipinta da Bartolomeo Montagna alla fine del XV secolo.
Abbazia di Monte Maria, Malles Venosta: come raggiungerla
Fondata nel XII secolo dai nobili di Tarasp, è l’abbazia benedettina più alta d’Europa. Dall’architettura simile ad una fortezza, è il luogo ideale per la meditazione e per ritrovare la pace e l’armonia.
La chiesa di Santo Stefano, la cripta, la biblioteca e il Museo “Ora et labora”, situato nell’antica ala commerciale del complesso, dove sono esposte anche opere risalenti al periodo della fondazione, sono i tesori di questa abbazia immersa in un angolo delle Alpi molto suggestivo.
Abbazia di Novacella: perché visitarla?
A tre chilometri da Bressanone, nella valle dell’Isarco, c’è una delle abbazie più belle d’Italia: essa venne fondata nel XII secolo per volere di Hartmann von Brixten, vescovo di Bressanone.
Venne utilizzata come magazzino militare durante la Seconda guerra mondiale e tutt’ora ospita monaci benedettini. Nel suo complesso, la struttura include: una cantina, un convitto e un centro congressi.
Tesoro del complesso è la chiesa di Santa Maria Assunta, basilica in stile barocco con splendidi affreschi rococò, alla quale si unisce anche il chiostro dalle volte a crociera con costoni in stile gotico e affreschi tardogotici.
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La storia dell’abbazia di Pomposa, Codigoro
L’abbazia di Pomposa visse il suo periodo di maggior splendore dopo l’anno Mille, divenendo un fiorente centro monastico. Il monastero accolse, tra i tanti personaggi, Guido d’Arezzo, il monaco inventore della scrittura musicale basata sul sistema delle sette note.
Da non perdere, nella basilica di Santa Maria, il ciclo di affreschi di ispirazione giottesca e il pavimento a mosaico. Domina il complesso il campanile alto 48 metri ed eretto nel 1063.
Come visitare l’abbazia del Sacro Eremo di Camaldoli
L’Eremo di Camaldoli, situato a 1100 metri, è un luogo sacro che porta con sé oltre mille anni di storia.
Immerso nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, fu fondato nel 1012 da San Romualdo ed è tra gli eremi più importanti d’Italia.
Dal monastero all’antica farmacia fino alla foresteria, l’eremo è un’esperienza unica che unisce spiritualità, arte e cultura: cappelle, celle, dettagli architettonici e opere d’arte lo rendono una meta imperdibile nel centro Italia.
Abbazia di Sant’Antimo, Montalcino: perché non perderla
L’abbazia di Sant’Antimo è una meta irrinunciabile per chi visita Montalcino.
L’Abbazia, costruita in stile romanico risalente al XII secolo, è immersa nelle campagne tra vigneti, oliveti, verdi colline e casolari.
Venne fondata, secondo le leggende, da Carlo Magno in persona nel 781, ed è divenuta celeberrima per la sua bellezza e per l’atmosfera solenne e severa che la contraddistingue.
Abbazia di Vallombrosa, Vallombrosa: come arrivarci?
L’abbazia di Vallombrosa è immersa in una foresta creata e curata nei secoli dai monaci e dichiarata nel 1973 Riserva Biogenetica Naturale. Venne edificata introno all’anno Mille ma venne soppressa durante l’epoca napoleonica per poi essere riaperta nel 1817 dal Granduca Ferdinando fino al 1866 quando il recente Regno d’Italia sfrattò i monaci e fu solo nel 1949 che i benedettini vi tornarono.
La costruzione imponente dell’abbazia ricorda quella di un castello ed è ricca di opere d’arte, mentre intorno all’abbazia, nei boschi circostanti, nei luoghi sacri legati a episodi prodigiosi della vita di Gualberto, della congregazione dei monaci vallombrosani, si trovano cappelle e tabernacoli risalenti al periodo compreso tra il XVI e il XVII secolo.
Abbazia di Chiaravalle Fiastra: cosa visitare?
L’abbazia di Chiaravalle Fiastra, un gioiello in stile romanico-gotico conosciuto in tutto il mondo, sorge nelle Marche, nella bassa valle del fiume Fiastra, nelle terre di Tolentino, ed è il principale edificio monastico della regione.
L’abbazia è uno degli angoli più ricchi di suggestione del centro Italia con la sua chiesa abbaziale ed il chiostro ed i tanti ambienti della vita quotidiana dei monaci: le grotte, utilizzate per la conservazione dei viveri, la sala del capitolo, dove si svolgeva la lettura della Regola, le cantine, dove ora si può visitare il Museo del Vino, il refettorio dei conversi, il cellarium, grande magazzino del monastero, la sala delle Oliere ed il parco.
Abbazia di Montecassino: le ragioni per cui non si può perdere
L’imponente abbazia benedettina di Montecassino è considerata la culla del monachesimo d’Occidente ed è tra i luoghi di culto più importanti del Lazio, d’Italia e del mondo: è un vero e proprio tesoro del Barocco napoletano che incanta, con la sua imponente chiesa abbaziale e i suoi chiostri.
Venne fondata nel 529 da San Benedetto da Norcia, sulle rovine dell’antico tempio pagano dedicato ad Apollo, ed è andata incontro nel corso dl tempo ad una serie incredibile di distruzioni: nel 577 per opera dei Longobardi, nell’ 833 per mano dei Saraceni, nel 1349 a causa di terremoto, per essere poi bombardata durante la Seconda guerra mondiale dalle truppe Alleate.
Monastero di San Benedetto, Subiaco: come visitarlo?
Conosciuto anche come Santuario del Sacro Speco, è un antico monastero benedettino posto nella curvatura di un’immensa parete di roccia del Monte Taleo.
Sorretto da nove alte arcate, che gli regalano un particolare fascino, il suo interno è composto da un labirinto di ambienti, con chiesette e cappelle anche ricavate nella roccia.
Dal prezioso ritratto di San Francesco alle pitture e agli affreschi di scuola senese e umbro-marchigiana che arricchiscono la chiesa superiore e altri ambienti, il monastero di San Benedetto coniuga la ricerca di spiritualità con la bellezza dell’arte.