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Avete mai sentito parlare di overtourism? È un termine che fa riferimento al turismo di massa, e secondo un report di Responsible Travel ad oggi si contano 98 destinazioni in tutto il mondo con problemi di gestione del turismo: tre di queste sono in Italia.
Capiamo meglio di cosa si tratta, quali sono gli effetti negativi dell’overtourism e quali possono essere le soluzioni a questo problema.
Cosa si intende con il termine overtourism?
L’overtourism è un fenomeno in cui le destinazioni turistiche diventano eccessivamente affollate a causa di un grande numero di visitatori, e si verifica quando il numero di turisti supera la capacità di una destinazione turistica di gestire il flusso di visitatori.
L’overtourism può causare una serie di problemi, tra cui l’aumento dei prezzi degli alloggi e dei servizi, l’impoverimento culturale della destinazione turistica, la congestione del traffico, l’inquinamento e l’impatto negativo sull’ambiente naturale e sulla qualità della vita dei residenti.
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Quali città italiane sono colpite dall’overtourism?
Come abbiamo visto, sono tre le città italiane colpite dall’overtourism, ovvero Venezia, Roma e Firenze, dove dopo uno stop dettato dalla pandemia i turisti sono tornati ad affollare piazze e monumenti. E, con loro, anche le discussioni su come gestire i grandi afflussi di turisti.
A Firenze, città che attira un gran numero di turisti ogni anno grazie al suo patrimonio culturale, l’overtourism ha portato a problemi di congestione del traffico, sovraffollamento delle strade e aumento dei prezzi degli alloggi e dei servizi. Situazione simile a Roma, una delle città più storiche e culturali del mondo, anch’essa alle prese con sovraffollamento, congestione del traffico e impatto ambientale.
Venezia ha affrontato il problema dell’overtourism per molti anni. La città è particolarmente vulnerabile a questo fenomeno, a causa della sua piccola dimensione e della grande quantità di turisti che la visitano ogni anno.
Overtourism: l’esempio delle Cinque Terre e di Bolzano
Le Cinque Terre sono un’altra zona dell’Italia alle prese, da diverso tempo, dal turismo di massa, che sta causando il sovraffollamento dei sentieri escursionistici e un forte impatto sull’ambiente naturale della regione.
Per questo motivo, in questa regione, si sta discutendo da anni della possibilità di introdurre un numero chiuso.
L’assessore al turismo della Regione Liguria, Augusto Sartori, ha espresso il suo dissenso, sostenendo che sebbene il problema dell’overtourism esista, è importante garantire ai turisti l’accesso anche alle parti più popolari come le Cinque Terre.
In realtà, imporre un numero massimo di accesso a città o territori non è permesso dalla legge italiana, poiché violerebbe il diritto alla libera circolazione delle persone.
Tuttavia, alcune soluzioni possono essere adottate per garantire un turismo sostenibile e di qualità.
Un esempio è la provincia autonoma di Bolzano, che ha fissato un limite massimo di posti letto.
Secondo l’assessore Arnold Schuler, questa misura serve a tutelare la cittadinanza e a garantire che il turismo sia sostenibile e di qualità. Ha spiegato che la provincia si è basata sui dati dei posti letto del 2019 e ha valutato che 230mila posti letto in tutta la provincia rappresentano il limite massimo sostenibile. Questo tipo di soluzione potrebbe essere adottato anche in altre destinazioni turistiche per garantire una gestione sostenibile e responsabile del turismo.
Le proposte di Venezia contro l’overtourism
Il Consiglio Comunale di Venezia sta discutendo alcune decisioni per affrontare il problema dell’overtourism.
L’assessore al turismo del Comune di Venezia, Simone Venturini, ha proposto di introdurre un sistema di prenotazione e di richiesta di un contributo d’accesso per alcuni giorni, in modo da conoscere i numeri delle prenotazioni e prevedere gli arrivi.
Questa sarebbe la prima volta che un sistema del genere viene adottato al mondo.
La seconda riflessione riguarda gli affitti brevi, e Venezia sta lavorando alla stesura di un regolamento per regolare questo universo che attualmente non ha regole, e che in particolare riguarderà gli alloggi che vengono affittati per più di 120 giorni all’anno.
Inoltre, Venturini ha sottolineato la necessità di regolamenti speciali per gestire il turismo nelle città d’arte e turistiche.