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L’albero di Natale è da sempre la tradizione per eccellenza delle festività, immancabile sia nelle case sia nei luoghi pubblici.
Ma la sua simbologia ha origini molto antiche ed è legata alla mitologia, alle religioni e a popoli di tutto il mondo: vediamone la storia.
L’albero e la sua simbologia antica
L’albero in moltissime civiltà del passato è stato visto come un elemento sacro: lo è stato per i Maya che lo chiamavano Yaxché e per i Germani e i Vichinghi che lo definivano Yggdrasill.
L’albero compare anche in diverse religioni, nella cui narrazione compaiono alberi, visti come simbolo di sapienza e di vita:
- nella Bibbia vi è l’albero della conoscenza del Bene e del Male;
- i Sumeri e i Babilonesi veneravano il dio Tammuz, protettore della vegetazione, raffigurato come albero;
- nella religione buddista vi è l’episodio dell’illuminazione di Siddharta sotto l’albero della Bodhi;
- presso i Celti i sacerdoti erano detti druidi, il cui nome deriva dalla quercia.
Presso varie popolazioni, alcune specie di alberi erano considerate addirittura sacre:
- in Cina il pesco e il gelsomino;
- nell’antico Egitto il sicomoro;
- in Grecia, presso l’oracolo di Dodona, la quercia di Zeus con cui i sacerdoti prevedevano il futuro studiandone il fruscio delle fronde.
Anche la mitologia parla di alberi in tantissimi aneddoti: un ramo d’oro permise ad Enea di scendere nell’Ade; la cerimonia legata a un ramo consente di diventare primo sacerdote nel culto di Diana Nemorense presso il lago di Nemi; alcuni personaggi vengono trasformati in alberi, come Dafne in alloro e Polidoro in un arbusto.
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La tradizione dell’albero di Natale come simbolo di prosperità
L’albero della vita, che ricorre in molte religioni e filosofie, è simbolo di nascita e rinascita, e in svariate rappresentazioni artistiche è delineato come elemento che fornisce sostentamento agli uomini e agli animali.
Già in tempi antichi, l’albero durante il periodo natalizio veniva addobbato con ciondoli decorati con scene di buon augurio, con nastri, dolci, palle e festoni.
La scelta dell’albero da decorare ricadeva su una conifera sempreverde, e in particolare un abete, in quanto particolarmente resistente in una stagione rigida come l’inverno e soprattutto immortale.
La vera e propria tradizione dell’albero di Natale come oggi la conosciamo nacque nel XVI secolo in Germania e probabilmente derivò da una tradizione dal XV secolo presente in Estonia e Lituania.
Poi, tra Settecento e Ottocento, si diffuse enormemente e l’albero addobbato diventò una tradizione nelle dimore nobiliari di tutta Europa.
La prima citazione letteraria risale al 1774, quando Goethe lo inserì nella sua opera “I dolori del giovane Werther“. A fine Ottocento l’usanza arrivò anche in Italia, introdotta dalla regina Margherita di Savoia