Indice dei contenuti
In Italia, negli ultimi vent’anni, ha preso piede in maniera sempre più importante la tendenza a sostituire i classici impianti di riscaldamento con soluzioni più innovative e praticamente inutilizzate fino alla fine del secolo scorso. In particolare, sono ormai numerosissime le famiglie italiane che hanno scelto di installare le nuove stufe a pellet o i cosiddetti termocamini, che usufruiscono di un sistema di bocchette per il ricircolo dell’aria calda nelle diverse stanze.
Molto gettonati anche gli impianti di riscaldamento a pavimento, che prevedono una diffusione del calore dal basso verso l’alto, eliminando la presenza dei classici radiatori a parete. Eppure, proprio quest’ultimi apparecchi sono ancora i più presenti nelle abitazioni del nostro Paese. Ecco che allora, vale la pena approfondire funzionalità e modelli di quelli che vengono comunemente chiamati termosifoni o, in altri casi, caloriferi.
Termosifone e calorifere: le differenze e i vari modelli in circolazione
A livello strettamente lessicale, non esiste nessuna differenza tra i due termini appena elencati, quantomeno per il loro utilizzo nel parlato comune.
Che si trovino in bagno, in camera da letto, in cucina o in salotto, caloriferi e termosifoni sono realizzati per incamerare l’acqua calda proveniente dalla caldaia: il liquido attraversa i singoli radiatori (le colonnine che compongono l’accessorio), che rilasciano il calore nell’ambiente.
La creazione di correnti di aria calda viene agevolata dalla loro particolare forma stretta e allungata, mentre capita spesso che vengano aggiunti dei piccoli contenitori d’acqua (collocati all’estremità o appesi con dei ganci) per evitare un eccessivo impatto sull’ambiente e umidificare il clima.
Quali sono i caloriferi migliori e quali sono i più convenienti
Per quanto riguarda i materiali utilizzati per la loro fabbricazione, i tecnici e le aziende idrauliche ne identificano sostanzialmente tre, che sono quelli presenti già oggi nelle case di tutta Italia.
Osservando le statistiche, il più diffuso è il calorifero in ghisa, da molti considerato anche il più efficiente, oltre che il più resistente all’usura del tempo. Di conseguenza, risulta anche il più costoso sul mercato.
Differenti sono le altre due tipologie di termosifoni presenti da Nord a Sud. Si passa dai radiatori in acciaio – relativamente recenti, bisognosi di poca acqua per arrivare a regime, ma anche più esposti al raffreddamento precoce – ai caloriferi in alluminio, considerati più leggeri e snelli, ma anche più scadenti dal punto di vista della qualità delle prestazioni (nonché più economici).