Indice dei contenuti
Tra le verdi colline e i pittoreschi borghi dell’Umbria si cela un tesoro culturale e storico di inestimabile valore.
Proprio per questo motivo, la regione, che ogni anno attira più di 3 milioni di visitatori, vanta alcuni siti insigniti del titolo di Patrimonio UNESCO. Scopriamo quali sono i territori protetti dall’UNESCO in Umbria, svelando le meraviglie nascoste e gli indimenticabili tesori di questa parte d’Italia.
LEGGI ANCHE: Quali sono i siti patrimonio UNESCO nel Lazio? L’elenco completo
Cos’è un patrimonio UNESCO
L’UNESCO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, fondata nel 1945, rappresenta un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite con l’obiettivo primario di promuovere la pace e la comprensione tra le nazioni attraverso l’istruzione, la scienza, la cultura, l’educazione e l’informazione.
Tra le sue attività più significative figura la protezione del Patrimonio dell’Umanità, noto in inglese come World Heritage. Tale definizione si applica a luoghi nel mondo che rivestono importanza storica e culturale per tutta l’umanità. Nel 1972, l’UNESCO ha compilato la sua prima lista dei siti del Patrimonio dell’Umanità, impegnandosi successivamente a promuoverli a livello globale, a finanziare interventi di restauro, e a monitorarne il rispetto e la tutela.
Negli anni, questa lista è stata costantemente ampliata: nuovi siti si sono aggiunti al Patrimonio dell’Umanità ogni anno, con una particolare attenzione al Patrimonio orale e immateriale dell’Umanità, riconosciuto e valorizzato a partire dal 2001. Tra i Paesi che vantano il maggior numero di siti protetti, l’Italia, insieme alla Cina, si distingue per la ricchezza e la diversità dei suoi tesori culturali.
Quanti di questi siti sono situati nell’Umbria? E quali sono le meraviglie che questa regione italiana custodisce sotto l’egida dell’UNESCO?
I patrimoni Unesco dell’Umbria
Nel contesto culturale, due eccezionali patrimoni dell’umanità fanno risplendere l’Umbria: Assisi ed altri luoghi francescani e i monumenti inclusi nel sito seriale I Longobardi in Italia: i luoghi del potere (568-774 d.C.).
Per quanto riguarda il patrimonio naturale, spicca la riserva naturale del Monte Peglia, elevata al titolo di Riserva della Biosfera. Scopriamo di più su questi siti.
LEGGI ANCHE: Narnia esiste e si trova in Umbria: dove si trova e cosa vedere
Assisi, la basilica di San Francesco e altri siti francescani
Era il 2000 quando Assisi è stata insignita del prestigioso titolo di Patrimonio Mondiale dell’Umanità, comprendendo non solo il suo Centro Storico, ma anche la Rocca Maggiore, la Rocca Minore e una serie di altri siti francescani. Questi includono:
- la Basilica di San Francesco;
- la Cattedrale di San Rufino;
- la Basilica di Santa Chiara;
- il Convento della Chiesa Nuova;
- il Tempio di Minerva;
- la Chiesa di Santa Maria Maggiore;
- l’Abbazia di San Pietro;
- la Basilica di Santa Maria degli Angeli con la Porziuncola;
- il Santuario di Rivotorto;
- l’Eremo delle Carceri;
- il Monastero di San Damiano.
Assisi, con la sua Basilica e il prestigio degli artisti che vi hanno contribuito, ha sempre rappresentato un’ispirazione culturale e spirituale, diffondendo il messaggio artistico e spirituale dell’Ordine Francescano in tutto il mondo e influenzando l’arte di molte altre città. L’integrazione armoniosa di una “città santuario” all’interno del suo nucleo originario, dalla città umbro-romana all’epoca medievale fino ai giorni nostri, rappresenta un esempio unico di continuità e sinergia con il contemporaneo.
In particolare, la Basilica di San Francesco è considerata un esempio straordinario di un complesso architettonico che ha ridefinito il concetto stesso di architettura. Secondo l’UNESCO, Assisi, come luogo di nascita dell’Ordine Francescano, è stata strettamente associata fin dal medioevo al culto e alla diffusione dello stesso movimento francescano nel mondo, trasmettendo un messaggio universale di pace e tolleranza.
La riserva naturale del Monte Peglia
La Riserva Naturale del Monte Peglia, situata nel ternano, è incastonata tra i bacini fluviali del fiume Tevere, che delimita il suo lato orientale, e del fiume Peglia, sul lato occidentale.
Questo territorio, un antico vulcano ora spento, si caratterizza per un sistema collinare ellittico circondato su tre lati dalla confluenza dei due fiumi, con il Monte Peglia che emerge tra queste colline. L’ecosistema della Riserva del Monte Peglia presenta un’ampia area boschiva in cui si conserva intatta una vasta varietà di flora, con habitat ben preservati che ospitano ancora comunità biotiche originarie. Questa zona rappresenta una significativa “riserva naturale” di specie faunistiche, floristiche e fungine sviluppatesi nell’area dell’antico vulcano spento.
Il contesto di questo territorio è arricchito dalla profonda storia plurisecolare di Orvieto, che ha deciso di affidare dal 2018 al Progetto Unesco MAB le parti più naturalistiche e incontaminate del suo territorio. Questo approccio mira a evidenziare e sottolineare una singolare unicità, intesa come un insieme integrato: “unicum”, in ogni aspetto. Questo approccio si sposa bene con l’identità di Orvieto, considerata la capitale di uno “stile di vita slow” o una “città slow”, insieme a Parrano e al fiorente borgo di Ficulle, aggiungendo così un tocco finale significativo al panorama complessivo della regione.
La Basilica di San Salvatore di Spoleto e il Tempietto del Clitunno a Campello
Dal 2011, la Basilica di San Salvatore di Spoleto e il Tempio di Clitunno fanno parte del sito seriale UNESCO “I Longobardi in Italia: i luoghi del potere”. Attualmente, la Basilica di San Salvatore a Spoleto, un capolavoro dell’architettura sacra antica, è temporaneamente chiusa al pubblico.
Tuttavia, dal portone principale è possibile dare uno sguardo all’interno e ammirare le tre navate e gli affreschi dell’abside. Questa basilica, eretta tra la fine del IV e l’inizio del V secolo, presenta forme originali e rare che coniugano l’arte classica con influenze orientali. Degli elementi iniziali rimangono visibili solo l’abside, il presbiterio e la facciata, com altri elementi di reimpiego provenienti da un santuario romano di ordine dorico, che costituivano la struttura originaria di questa basilica paleocristiana trabeata.
Non lontano da Spoleto, a Campitello del Clitunno, è possibile visitare un affascinante tempietto, che i maestri rinascimentali hanno preso a modello come esempio dei luoghi di potere dei Longobardi.
Questa struttura, una piccola chiesa a forma di tempio corinzio costruita su un’antica struttura romana, si distingue soprattutto per la sua suggestiva posizione, descritta da Plinio il Giovane come un luogo cinto da “antichi e ombrosi cipressi ai cui piedi scaturisce una fonte che forma un laghetto”. L’interno del tempietto, accessibile tramite due scalinate laterali, ospita un’abside decorata e affrescata.