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Il mondo finanziario tiene il fiato nell’attesa di possibili manovre della Banca Centrale Europea (BCE) riguardo ai tassi di interesse.
Nell’ambito di questa crescente speculazione, gli analisti della Barclays Research emergono con previsioni concrete, delineando una roadmap precisa per l’inizio dei tagli dei tassi.
Capiamo di più sulle previsioni e gli impatti attesi sul panorama economico europeo e sul mercato finanziario globale, analizzando quando caleranno i tassi BCE.
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Quando inizieranno a scendere i tassi di interesse?
I dirigenti della Barclays Research hanno recentemente delineato una prospettiva chiara per i primi tagli dei tassi da parte della BCE, permettendoci di chiarire come saranno i tassi di interesse nel 2024.
Secondo le loro previsioni, il processo di riduzione dei tassi dovrebbe avere inizio a luglio 2024. Attualmente, il tasso sui depositi si attesta al 4%, e l’obiettivo è abbassarlo gradualmente di un quarto di punto per riunione, fino a raggiungere il 2,25%.
L’economista europeo senior dell’ente, Mariano Cena, specifica che nel corso del 2024 si prevede una diminuzione complessiva di 100 punti base, seguita da un ulteriore taglio di 75 punti nel 2025. Queste proiezioni, in linea con il sentimento del mercato, coincidono con i messaggi cautelativi provenienti dalle autorità monetarie europee, che continuano a suggerire la prudenza nell’affrontare futuri tagli dei tassi.
Mentre la BCE si prepara a questa manovra, altre importanti istituzioni finanziarie globali, come la Federal Reserve americana e la banca britannica, potrebbero ritardare simili movimenti fino a dicembre 2024, con l’obiettivo di stabilizzarsi intorno al 4%.
La differenza nei tempi di intervento è attribuita alle disparità nelle condizioni economiche e alle ragioni delle elevate inflazioni in Europa e negli Stati Uniti.
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Le divergenze economiche tra Europa e Stati Uniti
Le ragioni dietro i tempi diversificati nei tagli dei tassi possono essere attribuite alle condizioni economiche divergenti tra Europa e Stati Uniti.
Secondo Mariano Cena, l’Europa ha dovuto affrontare shock sotto forma di crisi della catena di approvvigionamento e le conseguenze della guerra in Ucraina, che hanno alimentato le pressioni inflazionistiche. Pertanto, la BCE mira a gestire con attenzione il processo di abbassamento dei tassi per controbilanciare questi impatti negativi.
D’altro canto, gli Stati Uniti, con una robusta crescita economica del 5,2% nel terzo trimestre del 2023, necessitano di più tempo per sperimentare gli effetti dell’aggiustamento monetario. Ciò si traduce in una prospettiva di tagli dei tassi che potrebbero avvenire solo a dicembre 2024 e convergere intorno al 4%.
Questa differenza sostanziale riflette le diverse dinamiche economiche delle due regioni, mentre Barclays proietta un atterraggio morbido per le economie sviluppate, prevedendo comunque la possibilità di una recessione, accompagnata da significative riduzioni dell’occupazione e dell’attività economica.
In questo contesto, la chiave per il futuro dell’Europa risiede nel rallentamento del settore dei servizi, nella graduale riduzione dell’inflazione e nell’aumento nominale dei salari, fattori che determineranno il passaggio da una situazione di stagnazione a una breve ripresa.