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Il piano a induzione è tra gli apparecchi per la cottura dei cibi che stanno diventando sempre più sofisticati ed evoluti nelle finiture e nel design.
Questi strumenti da cucina continuano a evolvere diventando sempre più efficienti dal punto di vista dell’efficienza energetica.
Intanto, il dibattito sulla loro incidenza e sull’assorbimento di energia è ancora in corso, soprattutto in virtù dei progressi tecnologici registrati negli ultimi tempi. Ma quanto assorbono realmente? E come andrebbero letti i dati?
Vediamo alcune informazioni utili per orientarsi meglio in caso di acquisto.
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Che cos’è la potenza elettrica di una casa
Quando acquistiamo o installiamo un elettrodomestico in casa è importante comprendere il concetto di assorbimento e di potenza elettrica, come nel caso di un piano a induzione.
La potenza elettrica è il dato che indica la velocità per unità di tempo con cui l’energia elettrica viene trasferita da un punto ad un altro in un sistema elettrico.
Gli standard italiani per le utenze domestiche impegnano una potenza media di 3 kW (kilowatt), con una tolleranza di 3,3 kW. In tal caso, quando accendiamo più elettrodomestici e apparecchi contemporaneamente, e superiamo i 3,3 kW, succede che salta la corrente.
Questo accade perché i kilowatt, ossia la potenza elettrica consumata in un istante, non reggono ai troppi elettrodomestici accesi nello stesso momento in cui la potenza è impegnata.
Che cos’è la potenza assorbita
La potenza assorbita è, invece, il dato che indica i limiti del consumo di energia elettrica che possono essere registrati in uno specifico ciclo di funzionamento dell’intero impianto elettrico.
In una casa, in genere, ci sono apparecchi e impianti in funzione che assorbono più potenza, ad esempio i dispositivi di riscaldamento, quindi scaldabagni, ma anche:
- piani cottura elettrici;
- piani cottura a induzione;
- stufe;
- altre forme di riscaldamento elettrico.
Inoltre, in uno stesso istante potrebbero essere accesi anche computer portatili, televisori, impianti di illuminazione.
Per calcolare la potenza assorbita, dobbiamo sommare la potenza dei dispositivi, e moltiplicarla per il cosiddetto fattore di contemporaneità, pari a 0,6 per una tipica casa unifamiliare.
Quanto assorbe un piano a induzione
Dove aver compreso il concetto di potenza elettrica e di assorbimento, possiamo valutare meglio l’acquisto di un piano a induzione più adatto ai nostri bisogni, ai consumi e agli assorbimenti di una casa con impianto di potenza di 3 kW.
In generale, la potenza assorbita da questi apparecchi è elevata, si va dai 2 agli oltre 3 kW (fino a 7,6 kW).
Ipotizziamo di voler acquistare una piastra con 4 zone di cottura e con potenza massima totale di 6 kW (se accendessimo tutte e quattro le zone contemporaneamente). Quindi, essendo 4 zone, ogni zona di cottura ha una potenza massima di circa 1,5 kW. Ciò significa che già se ne accendessimo due contemporaneamente, su quattro totali, in una casa con impianto di potenza di 3 kW il contatore scatterebbe, perché due zone cottura arriverebbero a 3 kW.
Il margine di tolleranza è 3,3 kW, ma dovremmo aver spento tutti gli apparecchi in casa. Come fare allora?
LEGGI ANCHE: Contatore da 3kW: quanti elettrodomestici si possono accendere?
Come ridurre l’assorbimento di un piano a induzione
Se in casa avessimo troppi dispositivi elettrici da utilizzare in un dato momento della giornata, potremmo pensare di aumentare la potenza del contatore oltre gli standard di 3 kW. A maggior ragione se decidessimo di installare un piano cottura a induzione con elevato assorbimento, o se avessimo bisogno di un maggiore utilizzo della cucina.
Ma è sempre necessario aumentare la potenza del contatore? Dipende naturalmente dal fabbisogno e dall’utilizzo contemporaneo di apparecchi elettrodomestici, e dal numero di persone che vivono in casa.
Sicuramente i consumi stanno virando più verso l’elettrico, e in futuro anche le automobili saranno sempre più elettrificate.
Nel frattempo, se non è così necessario aumentare la potenza del contatore, potremmo puntare su modelli a induzione con piastre dotate di un limitatore di potenza per non sforare i 2 kW durante la cottura.
LEGGI ANCHE: Quanto consuma un piano di cottura a induzione?
Come scegliere un piano a induzione
Prima di acquistarne uno, dovremmo perciò valutare non solo i modelli di apparecchio da installare, ma anche altri aspetti e variabili.
In particolare, dovremmo considerare:
La potenza elettrica della casa
Abbiamo visto che una abitazione italiana di piccole-medie dimensioni ha mediamente una potenza elettrica di 3 kW. Ciò significa che potremmo andare incontro a un distacco dell’elettricità per superamento di potenza al contatore.
In genere, sono ammessi dei picchi di 3,3 kW. Perciò, l’alimentazione della casa deve essere in grado di supportare la potenza elettrica che le bobine di un piano a induzione assorbono.
I modelli di piani a induzione recenti sono più smart, meno energivori e più efficienti.
I tempi di cottura
Il fattore tempo è importante, anche per il consumo in bolletta (da non confondere con la potenza e l’assorbimento) e per le personali esigenze in cucina.
Il tetto degli 8 minuti per scaldare due litri d’acqua è stato ormai abbassato, quindi gli ultimi modelli in commercio scaldano più rapidamente, consumando più energia solo nei primissimi minuti.
La potenza regolabile
Meglio un piano di cottura a induzione con regolatori di potenza sul display, che ci serviranno a gestire meglio i consumi elettrici, e il limitatore di potenza.