Indice dei contenuti
La caldaia a condensazione è una delle migliori soluzioni di ultima generazione tra le offerte degli impianti a gas. In particolari circostanze può raggiungere un rendimento termico fino al 110%.
Portata al massimo della sua efficienza energetica può ridurre il consumo di gas del 20/35% in meno rispetto a una caldaia tradizionale, più datata nel tempo. Ma quanto incide in bolletta, e quanto consuma in termini energetici e monetari?
Scopriamo cosa c’è da sapere, confrontandola con una caldaia più energivora.
LEGGI ANCHE: Quanto consuma una caldaia a gas in un’ora?
Che differenza c’è tra una caldaia a condensazione e una caldaia normale?
Il primo prototipo che si avvicina a una caldaia a condensazione è di marca Ignis del 1961, ma solo nel 1989 entra nel mercato un modello più evoluto dal punto di vista tecnico, realizzato negli stabilimenti tedeschi della Junkers, a Dessau. La Junkers è stata la casa di produzione al mondo a introdurla nel mercato come prima caldaia murale a condensazione a gas.
Oggi la termodinamica si è evoluta ulteriormente, riducendo al massimo la dispersione di vapore acqueo prodotto dai fumi di una caldaia. È proprio in questo “difetto” (la dispersione di fumi e vapori) che la caldaia a condensazione trova il suo punto di forza, differenziandosi da quelle tradizionali.
Questo meccanismo riesce a recuperare il calore condensato, quindi il vapore, riducendo sempre più i consumi e aumentando il rendimento termico. Inoltre, riduce al minimo le emissioni nocive di ossido di carbonio.
Molto probabilmente questi modelli di caldaie saranno gli unici superstiti nel 2029, anno entro cui l’Unione Europea vorrebbe spedire definitivamente in rottamazione tutti gli impianti di riscaldamento a gas negli Stati membri.
LEGGI ANCHE: Tutto sulla caldaia a condensazione: cos’è, come funziona e quali sono i vantaggi
I consumi di una caldaia a condensazione
Gli impianti a condensazione sfruttano poco combustibile, incidono meno sulla bolletta del gas e possono rendere fino al 35% in più rispetto a una caldaia classica, più inquinante e dispendiosa.
Per un calcolo approssimativo dei consumi bisognerebbe considerare alcune elementi. Infatti, il costo finale in bolletta e l’efficienza del riscaldamento dipenderanno dalle seguenti variabili:
- classe energetica della caldaia (gli ultimi modelli consentono un risparmio del 35% con rendimento del 110%);
- fascia giornaliera di utilizzo (il costo del gas può variare);
- la stagione dell’anno;
- l’utilizzo in casa (se utilizzata per scaldare casa, o per produrre solo l’acqua calda);
- i tempi di funzionamento;
- la potenza dell’impianto;
- lo stato dell’isolamento termico (gli infissi e eventuale coibentazione della casa);
- dimensioni degli ambienti domestici.
Il consumo di energia elettrica per l’accensione e l’avviamento è davvero minimo, e ininfluente (circa 30 euro all’anno per una casa di medie dimensioni).
LEGGI ANCHE: Quanto influisce la classe energetica sui prezzi delle case?
Quanto consuma un’ora di caldaia a condensazione
In una casa ben isolata, con un impianto di ultima generazione e della potenza massima di 24 kW, otterremo fino al 35% di risparmio sulla bolletta del gas. Sarebbe meglio se si abbinasse, ad esempio, la caldaia a condensazione a un impianto di riscaldamento a pavimento, poiché renderebbe meglio a temperature basse, anche lasciando la caldaia sempre accesa, a temperatura costantemente sotto i 75 gradi.
Per un calcolo all’ora dei consumi, ipotizziamo di avere una caldaia da 24 kW in una casa di 90/100 metri quadrati. Decidiamo di utilizzarla al massimo della potenza, circostanza che sarebbe impossibile alle nostre latitudini. Dobbiamo considerare che 1 metro cubo di gas produce fino a 9,6 kWh (chilowattora) di energia termica.
Se dividiamo il massimo della potenza (24 kW), per l’energia prodotta da 1 metro cubo di gas (9,6 kWh), otterremo come risultato 2,5, che corrisponde ai metri cubi di gas che consumeremo in un’ora, sfruttando al massimo la caldaia a condensazione.
A dicembre 2023 la migliore offerta di prezzo del gas, stabilito da ARERA, è di 0,467 euro al metro cubo. Moltiplichiamo il prezzo, per i metri cubi consumati (2,5) e otterremo un costo di 1,1 euro in un’ora.
Il dato è molto esagerato rispetto alla realtà, poiché una caldaia a condensazione, persino in una casa poco efficientata, non sfrutterà mai il massimo della potenza dell’impianto.
Inoltre, se la tenessimo accesa quasi tutto il giorno, il consumo all’ora tenderebbe verso lo zero, già dopo la prima ora di funzionamento. La stima di consumo reale, effettivo, oscilla tra 0,20 e 1,25 metri cubi di gas all’ora. A 1,25 mc spenderemo circa 50 centesimi a ora, inclusa la corrente elettrica per l’accensione e il rodaggio iniziale.
Tuttavia, dalle ore successive alla prima accensione, il costo si abbasserebbe ulteriormente.