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Una delle sedie più famose della storia dell’arredamento, e anche delle più longeve del disegno industriale, è senza dubbio quella con la seduta in paglia di Vienna. Quella che si vede in tutti i tradizionali caffè della capitale austriaca ed è esposta in diversi musei del mondo, compreso il MoMa di New York. La sedia Thonet, come spesso viene chiamata facendo riferimento all’azienda che la ideò, la cui storia ha origini nel 1819, quando l’ebanista austro-ungarico Michael Thonet fonda la sua prima falegnameria a Boppard sul Reno, in Germania.
Ufficialmente denominata sedia numero 14, poi diventata la numero 214, la sedia nasce alla metà del 1800 dalla messa a punto da parte di Thonet di una tecnica innovativa brevettata per curvare il faggio massello a vapore a caldo. A caratterizzarla è infatti è un telaio in legno con uno schienale formato solo da due archi abbinato a una seduta in paglia intrecciata, materiale inizialmente scelto come alternativa più economica del cuoio o dell’imbottitura e con il tempo diventato dettaglio rappresentativo della sedia stessa. Un arredo dalle linee eleganti e l’estetica essenziale e leggera che nonostante l’età conserva intatto tutto il suo appeal.
La paglia di Vienna: cos’è e da dove arriva
Ma cos’è esattamente la paglia di Vienna che veste la seduta della celebre sedia numero 214? E da dove arriva? Come spiegano da Thonet, “è un rivestimento costituito da canna d’India intrecciata ottenuta dal rattan o rotang: si tratta di una pianta rampicante tropicale che cresce nelle foreste pluviali del Sud-est asiatico e che forma lunghi fusti sottili, una sorta di liane che si arrampicano sui rami degli altri alberi”.
Oggi come allora, la materia prima per la canna d’India intrecciata viene importata soprattutto dall’Indonesia. Ed anche la tecnica dell’intreccio ottagonale, ancora oggi impiegata da Thonet per le sedute, è originaria dell’Asia. Ma c’è un dettaglio che fa la differenza: il rinforzo in rete di poliestere bianca – brevettato e pressoché invisibile – che l’azienda fissa sotto la canna d’India intrecciata.
Le caratteristiche della paglia di Vienna
Suggestiva, simbolo di antichi savoir-faire e con la sua aria familiare capace di portare la memoria indietro nel tempo, oggi la paglia di Vienna è tornata di grande tendenza. Merito anche delle sue performance – è allo stesso tempo resistente ed “elastica” – e del suo carattere sostenibile, visto che arriva da una pianta (la palma di rattan, appunto) che si sviluppa in simbiosi con alberi contigui e che ricresce rapidamente dopo la raccolta assorbendo così più CO2 di altre specie.