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Sono ancora molte le criticità legate al Superbonus e alle sue modifiche. Per cercare di risolvere il problema dei crediti fermi nei cassetti fiscali, che banche, imprese e professionisti non riescono ad utilizzare o a cedere, il Governo ha stabilito la cessione del credito e lo sconto in fattura in 10 anni e non in 4. Il provvedimento è contenuto nel decreto Aiuti Quater.
Cessione del credito e sconto in fattura: cosa vuol dire?
Il Superbonus in origine prevedeva un’aliquota di detrazione del 110%, da utilizzare in 5 quote annuali di pari importo. Il periodo di fruizione della detrazione è stato poi abbassato a 4 anni con la Legge di bilancio 2022 per tutte le spese sostenute dopo il 1 gennaio.
Nella pratica, però, con la riduzione a 4 anni del termine per usare la detrazione, la fruizione diretta è diventata molto difficile perché pochi contribuenti hanno la capienza fiscale per sostenere la spesa.
Di conseguenza il mercato della cessione del credito si è fermato, mettendo in difficoltà le imprese che dopo aver concesso lo sconto in fattura non possono monetizzare sul credito acquisito.
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L’estensione del provvedimento in 10 anni
Il decreto Aiuti quater prevede che per le operazioni perfezionate entro il 31 ottobre 2022, il cessionario che ha praticato lo sconto in fattura e ha acquisito il credito di imposta può usufruirne in 10 rate annuali di pari importo.
Facilitando l’utilizzo del credito potrebbe spingere i clienti a movimentare tali crediti. L’allungamento dei termini però non è automatico, ma deve essere richiesto esplicitamente dal cessionario all’Agenzia delle Entrate. Resta da capire se questa operazione possa essere conveniente tanto per le banche, quanto per i professionisti e le loro imprese.
Bisogna vedere come si evolverà la misura, anche secondo il parere dell’Agenzia delle Entrate, che dovrà valutare l’impatto sui saldi di finanza pubblica. Senza una copertura finanziaria, il Ministero dell’Economia potrebbe adottare dei correttivi e arrivare a bloccare il meccanismo.
*Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo. Per un’analisi strutturata su ciascun caso personale si raccomanda la consulenza di professionisti abilitati.