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A dicembre 2023 scade il saldo finale della TARI, la tassa per coprire i costi di gestione e smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
Ma quali novità sono previste per il 2024? Come potrebbe cambiare la TARI? Facciamo chiarezza su questo importante tributo in carico ai Comuni o ai raggruppamenti comunali.
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Che cosa è la TARI e chi la deve pagare
Il Dipartimento delle Finanze chiarisce che il gettito di questo tributo ha una chiara destinazione di utilizzo. I soldi raccolti dai versamenti servono a finanziare i costi dei servizi di raccolta e smaltimento rifiuti.
Ciascun Comune definisce le tariffe (con quota fissa e quota variabile) che i proprietari di casa, residenti e gestori di attività devono pagare in base alla superficie degli immobili e alla quantità di rifiuti prodotti.
Rispetto alla vecchia Tarsu, l’introduzione della TARI ha aperto la strada a maggiori premialità e responsabilità per aumentare i livelli di raccolta differenziata, in nome di un’economia circolare e più sostenibile.
Come cambia la TARI nel 2024
In genere, i Comuni propongono il pagamento in tre rate distribuite nell’arco di un anno intero, a cadenza aprile, luglio e fine dicembre. Questa modalità resterà invariata anche nel 2024.
L’ultima novità è entrata in vigore dal 1° gennaio 2023, approvata e introdotta da ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente). Ora i Comuni devono:
- rispettare i nuovi criteri per adottare regolamenti sui rifiuti nel triennio 2022-2025;
- rateizzare anche le quote minime di 100 euro a carico di persone vulnerabili e in disagio economico, beneficiari di bonus sociale per le bollette, e qualora l’importo superi del 30% il valore medio delle rate degli ultimi due anni.
ARERA ha imposto nuovi obblighi di monitoraggio e trasparenza nella gestione della raccolta differenziata e deliberato l’aggiornamento biennale del metodo tariffario.
A questi nuovi obblighi, i Comuni dovranno fare riferimento per il biennio 2024/25, con maggiori limiti alla crescita di entrate tariffarie. È sulla base di questi criteri che dovranno stabilire le nuove tariffe e approvare variazioni, a condizione che le delibere siano state pubblicate sull’Albo online dei rispettivi portali locali entro il 28 ottobre 2024.
Come si paga la TARI 2024
La TARI si potrà pagare tramite:
- modello F24;
- bollettino postale;
- Mav.
Per il versamento F24 bisogna collegarsi al sito Agenzia delle Entrate (AdE), oppure sul portale e app Poste Italiane, o ancora utilizzando i servizi di home banking della propria banca. Sul sito AdE si accede nella sezione “Imu e altri tributi locali”, e si inserisce il codice tributo 3944.
TARI 2024: quali sconti e riduzioni
Lo sconto viene applicato automaticamente sulle quote a carico di:
- nuclei che hanno un ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) non superiore a 8.265 euro;
- famiglie numerose con ISEE non superiore a 20mila euro;
- di chi beneficerà ancora per poco del Reddito di cittadinanza o Pensione di cittadinanza.
Restano in vigore le riduzioni facoltative e quelle obbligatorie, che si applicano in caso di:
- riduzione del 20% del servizio di gestione dei rifiuti;
- gravi violazioni o interruzioni di servizio con conseguenze sulla salute e sull’igiene pubblica.