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Dal 2024 scattano le novità sulle aliquote IMU, i Comuni potranno aumentare o diminuire l’aliquota stabilita dalla legge secondo i nuovi margini fissati dallo Stato.
E ancora, dal 2025 gli enti comunali saranno obbligati a trasmettere le modifiche delle aliquote, utilizzando un nuovo software e una piattaforma online.
Intanto, le nuove aliquote potranno essere applicate già dal prossimo anno. Ecco come cambierà l’imposta.
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A cosa serve l’IMU
Nel 2012, l’imposta municipale propria (IMU) ha sostituito la precedente ICI (imposta comunale sugli immobili).
Ogni anno, viene pagata in due rate (16 giugno e 16 dicembre) da coloro che possiedono immobili, terreni e aree fabbricabili. Sono escluse dal pagamento dell’imposta le abitazioni principali non di lusso, e altre categorie di beni.
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Questo tributo è una preziosa fonte di approvvigionamento per i singoli Comuni italiani. Il gettito è fondamentale per la sostenibilità economica dei bilanci.
A differenza della TARI (che i residenti di un Comune pagano per sostenere le spese del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti), l’IMU non ha destinazioni predefinite o obbligate. Le amministrazioni comunali possono decidere come meglio spendere questa entrata, prevista per finanziare l’insieme dei servizi comunali.
Lo Stato consente a ciascun singolo Comune italiano di poter aumentare o diminuire di alcuni decimi percentuali le aliquote fissate per legge, da applicare sul calcolo del tributo. Tuttavia, le modalità di calcolo delle aliquote è oggetto di riforme e dibattito, che porterà a dei cambiamenti a cominciare dal 2024.
IMU 2024: cosa cambia
I Comuni potranno già aumentare, diminuire o azzerare le aliquote secondo i nuovi parametri introdotti dalla legge dello Stato (qui il nuovo prospetto delle aliquote minime e massime per ciascuna tipologia di immobile e terreno).
Per farlo, l’amministrazione comunale dovrà votare le modifiche in Consiglio comunale entro il 31 dicembre 2023. La delibera di consiglio è il documento chiamato “prospetto”, contenente le nuove aliquote.
Il prospetto con le aliquote decise in Consiglio dovrà, poi, essere trasmesso al Ministero entro il 14 ottobre 2024. Il 28 ottobre 2024 saranno pubblicate le aliquote di tutti i Comuni italiani sul sito del Dipartimento delle Finanze.
Nei Comuni dove le amministrazioni non riusciranno ad approvare il prospetto entro fine 2023, saranno applicate le aliquote dell’anno in corso.
IMU: le novità del 2025
Nel 2025 sarà definitiva la seconda fase della riforma. Tutti i Comuni saranno obbligati a utilizzare il portale informatico del federalismo fiscale per modificare le aliquote e trasmetterle al Ministero.
Sul portale sarà attiva l’applicazione denominata “Gestione IMU” per definire le aliquote e approvare il prospetto da trasmettere a Roma. Il portale si potrà utilizzare già dal 2024, in via sperimentale, ma avrà valore legale a cominciare dal 2025 (qui le linee guida ministeriali per l’utilizzo del portale e del software).