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Santa Rita è un quartiere della zona sud-ovest di Torino e fa parte della Circoscrizione 2 della città.
Esso confina con i quartieri Mirafiori, Borgo San Paolo, Crocetta, Filadelfia e Lingotto.
Il quartiere prende il nome dalla chiesa di Santa Rita da Cascia, edificata nella prima metà del Novecento in stile neoromanico medioevale.
Vediamo quale è la storia del quartiere Santa Rita e cosa vi si può visitare.
La storia del quartiere Santa Rita
Il territorio fin dall’epoca rinascimentale ebbe una vocazione agricola e vi vennero costruite numerose cascine – tra cui la Martiniana, poi divenuta la Centrale del Latte – circondate da campi coltivati e canali di irrigazione e collegate con la città da due assi viari, lo stradone di Stupinigi e la strada di Orbassano.
Durante l’assedio di Torino del 1706 a opera dei Francesi, l’area fu scelta come centro di comando dal generale francese Duca de la Feuillade e subì alcune modifiche, con opere di fortificazione e trasformazione d’uso delle cascine presenti.
Con la costruzione della cinta daziaria a metà Ottocento, la futura piazza Santa Rita diventò l’ingresso sud-ovest della città, detto Barriera di Orbassano.
All’inizio del Novecento, sulla base di diversi piani regolatori, vi fu un forte sviluppo urbano al di fuori della cinta daziaria, con la costruzione di case, scuole, ospedale militare e diverse caserme, che andarono a costituire il nuovo polo militare torinese collocato intorno all’attuale Piazza d’Armi.
Nei decessi successivi, si aggiunsero l’Ospedalino Koelliker, prima ospedale pediatrico e poi policlinico per adulti, e la Centrale del Latte di Torino negli anni Cinquanta.
Negli anni Sessanta e Settanta il quartiere ebbe un notevole sviluppo demografico e urbanistico, cui seguì la realizzazioni di adeguati servizi necessari per la popolazione residente.
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Cosa vedere nel quartiere Santa Rita
Ecco i principali luoghi d’interesse del quartiere:
- il Santuario di Santa Rita: eretto tra il 1927 e il 1933, ma consacrato solo nel 1957, fu realizzato in stile neoromanico dell’architetto salesiano don Giulio Valotti; la chiesa, dedicata a Rita da Cascia, è a tre navate con una cappella laterale e contiene una statua della santa ottenuta da 200 chili di argento 900/1000, donati dai devoti negli anni 1931-1933;
- lo Stadio Olimpico Grande Torino: l’attuale stadio è il risultato dell’opera di riqualificazione avvenuta nel 2006 in occasione delle Olimpiadi invernali sulla precedente struttura, lo Stadio Comunale, eretto nel 1932 per volere di Mussolini;
- il parco di Piazza d’Armi: l’area del polo militare venne in gran parte acquistata dal Comune per realizzare un grande parco pubblico di circa 220.000 metri quadrati, inaugurato nel 1973;
- la Villa Amoretti e il Parco Rignon: la villa venne edificata negli anni 1730-1740 dai marchesi Osasio e prende il nome dal primo proprietario dell’area; con la morte dell’ultimo discendente a inizio Ottocento, la proprietà passò a diverse famiglie nobiliari, fino ai conti Rignon, che ristrutturarono la villa e il parco, poi donati al Comune;
- il Complesso ex Istituto di Riposo per la Vecchiaia: l’edificio, realizzato negli anni 1881-1887, era destinato a ospitare poveri, anziani e malati e assunse questo nome nel 1931; la struttura, formata da un corpo centrale e quattro padiglioni, occupa un’area di 25.000 metri quadri e oggi ospita, oltre a una residenza per anziani, anche la Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Torino e il Consorzio CSI-Piemonte.
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*I dati riportati nell’articolo fanno riferimento al mese di dicembre 2022 e sono stati elaborati dagli esperti di Immobiliare.it.