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Si possono tenere come si preferisce, si possono chiamare anche in diverso modo, in ogni caso sono fondamentali in una casa, stiamo parlando delle tapparelle. O veneziane, a seconda che ci si trovi a Milano o Napoli.
In quasi tutte le case, ormai, le persiane sono diventate rarissime, spesso scelte apposta per mantenere uno stile più retrò, o più adatto ad ambienti rustici come casali e cascine.
Ma qual è l’origine di questo elemento d’architettura così diffuso? Quale storia hanno? Molto probabilmente nessuno di noi si è mai chiesto da dove venissero, facciamo di seguito un breve racconto sulla storia delle tapparelle.
Le origini delle tapparelle
Se si torna indietro nel tempo, cercando quelli che erano gli antenati delle tapparelle, si arriverà, come spesso accade, a degli oggetti molto diversi rispetto alle tapparelle odierne.
Le primissime tapparelle venivano utilizzate dalle antichissime popolazioni del deserto, e consistevano di semplici stracci bagnati, che proteggevano le finestre dal calore e dalla luce esagerate di quell’ambiente.
Ci avviciniamo maggiormente a quelle che tutti conosciamo nel periodo degli Antichi Egizi, in cui esistevano tapparelle fatte di centinaia di canne legate insieme, come delle stuoie.
Un discorso simile vale per quelle dei cinesi, che sfruttavano sempre le canne più sottili del bambù (un materiale che, in effetti, trova anche oggi grande popolarità).
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Le veneziane: l’origine
Parliamo invece delle veneziane, menzionando prima di tutto il luogo d’origine: la Persia.
Da dove deriva questo nome particolare? Nasce dal fatto che comparvero in Europa proprio nei mercati veneziani, dove erano state portate dalle flotte commerciali della Repubblica Marinara.
La loro struttura rimase intatta per secoli e secoli, si iniziò a vedere un rinnovamento solamente nel secolo scorso, negli anni Cinquanta, quando iniziò la realizzazione di queste strutture attraverso l’utilizzo di strisce metalliche di ridotta larghezza, legate insieme con bande di tessuto.
Si trattava di oggetti molto robusti e resistenti, solo che decisamente troppo rumorosi, così negli anni ’80 si effettuò il passaggio al vinile, materiale più leggero, indeformabile e soprattutto silenzioso: da allora è questo lo standard costruttivo.