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Sorge sulle rive del Naviglio del Brenta in armonia con il paesaggio che la circonda ed è tra le opere più spettacolari dell’architetto Andrea Palladio che la progettò tra il 1555 e il 1560: è Villa Foscari a Mira. Scopriamo tutti i segreti di una residenza che dal 1996 fa parte del patrimonio UNESCO insieme alle altre ville venete costruite dal Palladio.
Dove si trova Villa Foscari a Mira
La villa, nota anche come La Malcontenta, sorge nei pressi del paese di Mira, in provincia di Venezia, e si affaccia sul Naviglio del Brenta, sulle cui acque si specchia.
Chi erano i Foscari
Fino al Cinquecento il terreno su cui si trova la villa apparteneva ai Valier che avevano affidato la gestione ai procuratori di San Marco, i quali a loro volta vendettero i terreni a Federico Foscari. Alla sua morte, Foscari lasciò i beni ai figli. Furono Nicolò e Alvise Foscari, nel 1555, a commissionare la villa al grande architetto. Nicolò non arrivò a vederla completata ma un’iscrizione sulla facciata lo ricorda.
La storia della villa
Nella zona intorno alla villa, tra il 1600 e il 1700 sorsero osterie, case, stalle e una cappella, testimoniate da alcune incisioni del XVIII secolo. Di qui passarono numerosi personaggi celebri dell’epoca, dal Re di Polonia Enrico III, accolto con il suo corteo nel 1574, a Ferdinando Gran Duca di Toscana che fu ospite della villa nel 1629. Nel 1709 accolse Federico IV di Danimarca e nel 1966 persino la regina d’Inghilterra.
Nel periodo napoleonico la villa fu abbandonata e sotto gli austriaci risultava in decadenza. Fu l’americano Albert Landsberg a recuperarla dopo averla acquistata nel 1924, salvando gli affreschi e la bellezza architettonica. Un nuovo restauro ebbe luogo nel 1965 con il contributo dell’ente che cura le ville storiche del veneto. Poi nel 1974 tornò ai Foscari, i cui discendenti la riacquistarono. Appartiene tuttora alla famiglia ma, sebbene sia una dimora privata, si può visitare.
La struttura di Villa Foscari
Il complesso attuale comprende la villa, la barchessa e un caseggiato. Al centro della villa a tre piani, dalla linea perfettamente simmetrica, c’è un sontuoso salone a crociera intorno a cui si aprono quattro sale con soffitti a volte. La facciata principale, rivolta verso l’acqua, presenta una loggia con colonne ioniche ed è particolarmente alta rispetto ad altre opere di Palladio.
Gli affreschi di Villa Foscari
Non è solo l’architettura palladiana a fare di Villa Foscari un vero gioiello tra le ville affacciate sul Brenta. Sono splendidi anche gli affreschi che ne decorano gli interni, opera del pittore Battista Franco. Alla sua morte fu sostituito da Giambattista Zelotto e Bernardino India.
Gli affreschi raffigurano temi mitologici e allegorici e si incastrano perfettamente con i motivi architettonici creando originali effetti ottici che ampliano visivamente gli spazi. Mentre gli affreschi del salone centrale sono stati danneggiati da lunghi secoli di incuria, quelli delle sale laterali sono ancora intatti. Tra i più belli c’è la Caduta dei Giganti.
Perché si chiama La Malcontenta?
Secondo la leggenda, la villa è nota come La Malcontenta per via di una dama della casa costretta a rimanere tra le mura della villa come punizione per la sua eccessiva libertà. Tutti sapevano che la donna viveva reclusa ma nessuno la vide mai, neanche affacciarsi a una finestra.
Un’altra versione affonda le radici nella storia e si riferisce al nome che la zona aveva già nel 1431 quando fu costruito il Naviglio del Brenta suscitando lo scontento tra gli abitanti di Padova e Piove di Sacco.
Un’altra storia racconta che l’area si chiamava Malcontenta per via del fatto che il Brenta, essendo “mal contenuto”, straripasse fin troppo spesso.
*Immagine in alto – credits to @aminjaffer_curator