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Il quartiere Dergano di Milano è un antico villaggio rurale che solo nell’Ottocento è stato annesso alla città, dal governo di Napoleone. È il 1868 quando viene unito ad Affori, per poi unirsi a Milano nel 1923.
Ancora oggi Dergano appare come una realtà a sé, con la sua piazza, i suoi edifici e tante botteghe commerciali. In realtà, questo quartiere di Milano è molto più vicino di quanto si creda.
Grazie ai trasporti pubblici presenti e alle installazioni creative del FuoriSalone, è oggi frequentato da giovani artisti, intellettuali e designer, che qui hanno deciso di abitare o lavorare. Inoltre, si trova a poca distanza dalla Bovisa e dal Politecnico.
Conosciamo meglio il quartiere Dergano a Milano e scopriamo cosa vedere, cosa fare e quali sono i prezzi.
Cosa vedere nel quartiere Dergano
Il quartiere Dergano di Milano fino ai primi del Novecento si componeva quasi esclusivamente di cascine agricole e case rurali. Dunque, un paese all’interno della città, ma decisamente a nord.
Solo a seguito della pandemia di vaiolo del 1893 Dergano inizia a entrare a far parte della vita cittadina, perché diventa il luogo dove costruire l’ultimo lazzaretto milanese, il grande ospedale Bassi, specializzato nelle malattie infettive.
Questa costruzione rese il quartiere più moderno e più vitale e pian piano lo connesse per sempre alla città lombarda. Oggi vive di ricordi del passato, tra strutture e botteghe meneghine, ma è anche proiettato al futuro.
L’Ospedale Bassi
L’Ospedale Bassi, in via Livigno, fu costruito per cercare di dare cure ai tanti ammalati di vaiolo.
Un ospedale costruito seguendo i dettami dello stile liberty: oggi è possibile trovare i padiglioni, alcuni semi-diroccati, altri ristrutturati. Nei padiglioni rimessi a nuovo trovano sede oggi gli uffici della polizia locale, gli studi di alcune attività sanitarie, gli uffici del consiglio di zona.
Si erge ancora il muro di cinta che serviva a tenere separata la popolazione dai malati proprio come un lazzaretto.
Il parco intorno all’ospedale (che fino al 1970 era recintato e ad uso dell’ospedale) oggi è un’area verde pubblica che offre aree cani, giochi per bambini e anche una storica giostra di cavalli.
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Ex stabilimenti industriali d’autore
Dergano era una zona rurale divenuta nel Novecento sede di molte fabbriche. Oggi le strutture realizzate per produrre sono divenute esempio di architettura industriale.
Italcima
In via Legnone, si trova lo stabilimento dell’Italcima progettato da Gio Ponti insieme a Luciano Baldessari nel 1935.
Si compone di tre edifici paralleli fra loro che seguono perfettamente lo stile razionalista dell’epoca. Qui aveva luogo oltre alla produzione agli uffici anche l’abitazione privata del proprietario e la portineria come era usanza fare.
Oggi convertito a edificio residenziale e per uffici, vale la pena visitarlo perché è uno degli esempi più significativi dell’architettura razionalista milanese.
Tre Ciminiere attive
Restano attive in zona tre ciminiere:
- la ciminiera in mattoni rossi dell’ex ditta farmaceutica Carlo Erba in via Benigno Crespi, vicino al Maciachini Center;
- la ciminiera della fabbrica di cioccolatini Zaini che oggi produce caramelle, in via Bovio. Storica azienda che dopo essere stata distrutta dai bombardamenti della Seconda Guerra fu ricostruita dagli stessi operai;
- la ciminiera della fabbrica del Fernet Branca, decorata con il murale più alto con illustrazioni che richiamano al valore delle ventisette erbe aromatiche utilizzate per fare l’amaro.
Museo Collezione Branca
A Dergano, in via Resegone 2, si trova il museo della Fernet Branca. Nasce nel 2009 all’interno della fabbrica per volontà della famiglia Branca, e si possono visitare le stanze destinate al ciclo produttivo dell’amaro, le cantine e tutti i reparti commerciali.
Nel sottosuolo si trovano oltre 500 botti destinate alla maturazione di Fernet-Banca e del brandy Stravecchio. Per visitare il museo è consigliato prenotare la visita guidata per apprezzare il meglio della storia della famiglia Branca.
Botteghe artigianali
Non solo storia della produzione industriale del primo Novecento, a Dergano è possibile godersi ancora alcune botteghe artigianali, tra queste:
- Le Ceramiche Puzzo, in via Caianello 1, un laboratorio di ceramiche fondato nel 1976. Per gli appassionati dei giochi di società qui si trovano le riproduzioni in ceramica degli omini del subbuteo e dei carri armati del Risiko. Si occupano anche lezioni di restauro e tornio.
- Sartoria Sportiva Calcio Retrò. Una sartoria tramandata di generazione in generazione, dove vengono realizzate a mano le magliette dei grandi calciatori. Un regalo per i tanti appassionati di questo sport.
Quanto costa vivere in zona Dergano?
Come accennato, il quartiere non è distante dalla Bovisa. Comprare una casa in Zona Affori, Bovisa costa, in media, 3.578 euro al metro quadro.
Per quanto riguarda gli affitti, invece, il prezzo medio si aggira intorno ai 20,03 €/m².
*I dati riportati nell’articolo fanno riferimento al mese di gennaio 2024.