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È datato 29 dicembre 2022 il regolamento ufficiale firmato dall’Unione Europea che definisce le modalità di accelerazione delle procedure di ammodernamento delle reti energetiche tramite energie rinnovabili.
Stop all’uso del gas naturale o di altri combustibili fossili per il riscaldamento, dunque, o almeno questo è ciò a cui punta l’UE con la nuova disciplina n. 2022/2577 sfruttando la crisi energetica come ponte di lancio verso un futuro più “pulito” e sostenibile, sia economicamente che in termini di rispetto per l’ambiente.
La novità introdotta dalla normativa del 22 dicembre riguarda la velocità di espletamento delle pratiche di burocrazia autorizzativa.
L’obiettivo è quello di snellire le fasi di ogni progetto e accelerare il passaggio alla produzione diretta di energia da fonti rinnovabili su tre fronti:
- energia solare e relative strumentazioni;
- infrastrutture di rete;
- Diffusione delle pompe di calore.
Meno gas con le pompe di calore: cosa dice la normativa UE
Uno dei temi centrali del regolamento UE 2022/2577 riguarda la diffusione delle pompe di calore come alternativa altrettanto efficiente al classico gas naturale, con lo scopo di promuoverle a prima fonte di riscaldamento rinnovabile privato e industriale.
A differenza delle tecnologie che sfruttano i combustibili fossili, infatti, le pompe di calore vengono alimentate dall’energia ambientale, geotermica o da quello che viene definito “calore di scarto”.
Perché questo sia reso possibile in tempi brevi, l’Unione Europea ha pensato una procedura semplificata al fine di accelerarne la connessione (almeno di quelle più piccole), purché non sussistano problemi tecnici, di sicurezza o stabilità o vincoli geografici legati alla presenza di siti o strutture storiche o di alto interesse culturale o, ancora, motivi di sicurezza nazionale.
Quali sono le regole per l’installazione delle pompe di calore
Il regolamento prevede una riduzione dei tempi a 1 mese per le pompe di calore che non superano la capacità elettrica di 50 MW e a 3 mesi per le pompe di calore che sfruttano l’energia geotermica.
In ogni caso, ogni connessione alla rete deve essere autorizzata con notifica ufficiale da parte dell’ente competente.
Resta valida la possibilità, da parte degli Stati Membri, di circoscrivere l’impossibilità a installare le apparecchiature ad aree specifiche per motivi di protezione del patrimonio culturale, di sicurezza e di difesa nazionale.