Indice dei contenuti
In un’epoca in cui il caro affitti sembra aver toccato prezzi da capogiro, arrivano le prime buone notizie.
A Siena, la giunta comunale ha ufficialmente approvato l’accordo relativo agli affitti a canone concordato, precedentemente negoziato dalle organizzazioni sindacali degli inquilini (Sicet, Sunia e Uniat) e dei proprietari immobiliari (Uppi, Confedilizia, Federproprietà ed Asppi) nelle scorse settimane. La convocazione di questo tavolo, come richiesto dalla legge, è stata effettuata dai Comuni. Con effetto dal 1° agosto 2023, il nuovo Accordo Territoriale per i contratti di locazione di immobili ad uso residenziale è entrato in vigore nel territorio del Comune di Siena.
La revisione dei canoni d’affitto
Questo accordo ha comportato una revisione dei canoni di affitto, in quanto le tariffe precedenti, risalenti ad aprile 2019, erano ormai obsolete. Le nuove tariffe variano a seconda delle zone e della tipologia dell’immobile, con un range che va da un minimo di 2,50 a un massimo di 10,84 euro al metro quadrato. Le associazioni firmatarie hanno dichiarato diversi obiettivi, tra cui favorire l’occupazione degli immobili attualmente vuoti sul mercato, trovare soluzioni per evitare sfratti (promuovendo la trasformazione dei contratti esistenti in nuovi accordi con canoni più sostenibili), riportare nel pieno rispetto della legge il mercato degli affitti sommerso e irregolare, scoraggiare le locazioni ad uso turistico e migliorare la manutenzione degli edifici.
L’Osservatorio Territoriale per il mercato delle locazioni
Inoltre, la giunta ha deciso di istituire un Osservatorio Territoriale per il mercato delle locazioni pubbliche e private e per le politiche abitative. Attraverso questo organismo, si prevede di acquisire dati e informazioni che possano contribuire a una gestione più efficace delle problematiche legate all’abitare. In aggiunta, si valuterà la possibilità di ulteriori sgravi fiscali, oltre a quelli già in vigore per i tributi locali, con eventuali accordi supplementari da applicare già a partire dall’anno successivo, tenendo conto della sostenibilità finanziaria del bilancio comunale.