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A Milano ci sono delle chiese gemelle e vale la pena scoprirne la storia e le particolarità. C’entrano un matrimonio, un tradimento e un tentativo di arginare i pettegolezzi.
Cosa hanno a che fare con una chiesa (anzi due)? Andiamo alla scoperta della Chiesa di Santa Maria Incoronata.
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La chiesa doppia
Sulle prime vi sembrerà di vederci doppio. È una chiesa, però sono due. Ha due portali e due rosoni e dentro ci sono due altari e due absidi. Il campanile invece è uno solo.
Bianca Maria Visconti era la moglie del duca Francesco Sforza e figlia del precedente duca, Filippo Maria Visconti. Era una donna nota per la sua intelligenza, colta e capace in politica.
La sua vita dorata era però offuscata dai pettegolezzi intorno all’infedeltà del coniuge. A Milano nel ‘400 non si parlava d’altro. Fu per questo che Bianca decise di zittire le malelingue con un gesto plateale.
La chiesa originaria
Verso la metà di Corso Garibaldi, oggi zona pedonale, si trovava una vecchia chiesa a navata unica dedicata a S. Maria di Garegnano. Nel 1451, era appena stata ristrutturata dalla Congregazione Lombarda dell’ordine di Sant’Agostino quando Francesco Sforza saliva al potere.
Da quel momento in poi, in omaggio al duca, la chiesa fu detta dell’Incoronata.
Due chiese in una
Nel 1460 Bianca Maria Visconti, stufa delle voci che si rincorrevano sul suo matrimonio affollato, fece costruire una seconda chiesa di fianco a quella dedicata al marito, identica in tutto e per tutto. La fece intitolare a San Nicola da Tolentino ma in effetti la religione c’entrava poco, la chiesa doveva essere un segnale politico.
Le due chiese vennero unite creando un solo edificio per ricordare alla città che l’unione col marito era ben solida.
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Due passi intorno e dentro la chiesa
Pur essendo state rimaneggiate nel tempo, le chiese gemelle sono ancora lì, in stile gotico lombardo, con doppia navata, pianta quadrata e cappelle laterali.
L’altare di sinistra è in stile neoclassico, mentre su quello di destra prevale il barocco. Nel tempo la chiesa doppia è diventata un magazzino, una caserma, un lazzaretto e un carcere, prima di tornare a essere una chiesa. Del vecchio convento agostiniano annesso restano il chiostro e la biblioteca, che oggi è una sala eventi.