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A partire dal primo dicembre, si avvia una fase cruciale per i bonus fiscali, quella dedicata al censimento dei crediti fiscali non utilizzati legati alle agevolazioni per l’edilizia.
Questa azione, imposta dall’Agenzia delle Entrate, mira a creare un quadro dettagliato sui circa 135 miliardi di crediti in attesa di essere liquidati.
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L’ emergenza dei crediti incagliati
Il decreto Asset del 2023 (art. 25, comma 1, D.L. n. 104/2023), emanato la scorsa estate, ha istituito un censimento dettagliato (in vigore dal primo dicembre) con l’obiettivo di rilevare la percentuale di crediti fiscali che, per varie ragioni, non verrà mai monetizzata.
Questo passo fondamentale avrà un impatto significativo sulle imprese che attendono con ansia di convertire i bonus acquisiti sotto forma di sconti in fattura. Tuttavia, al momento, sia la legge di Bilancio in fase di approvazione che il decreto fiscale collegato, non offrono alcuna forma di sostegno a tali imprese.
Una fase transitoria, come l’avvio del censimento, è una preliminare operazione frutto di uno sforzo congiunto tra l’Agenzia delle Entrate e il partner tecnologico Sogei (Società Generale d’Informatica S.p.A).
Non solo permette di identificare i crediti effettivamente spendibili nei prossimi anni, ma contribuisce anche a creare un sistema più efficiente e a garantire un monitoraggio quasi in tempo reale sui crediti considerati non più utilizzabili.
Cosa succede dal 1° dicembre?
Dal primo dicembre, la comunicazione obbligatoria dei crediti non utilizzabili diventa una tappa cruciale.
L’Agenzia delle Entrate, con un provvedimento datato 23 novembre 2023, ha stabilito le modalità e il contenuto di questa comunicazione.
Queste nuove regole richiedono che la comunicazione avvenga utilizzando le modalità specificate nell’ordinanza soprammenzionata. La comunicazione deve essere effettuata tramite un servizio web disponibile nell’area riservata del sito, nella sezione denominata “Piattaforma cessione crediti”.
Il contenuto della comunicazione include il protocollo telematico assegnato alla prima cessione del credito o sconto in fattura da cui derivano i crediti non utilizzabili, insieme a una o più rate annuali di tali crediti.
La comunicazione è considerata accolta se le rate dei crediti sono ancora disponibili per il cessionario che ha effettuato la segnalazione.
Per i crediti non tracciabili, vengono forniti gli estremi identificativi della rata annuale del credito derivante dalla prima cessione. Anche in questo caso, la comunicazione è accolta se il cessionario dispone di credito residuo sufficiente per la tipologia di credito e la relativa rata annuale indicata.
La comunicazione include anche la data in cui l’ultimo cessionario ha avuto conoscenza dell’evento che ha reso i crediti non utilizzabili.
Le comunicazioni accettate diventano immediatamente efficaci, e i crediti indicati non saranno più a disposizione del cessionario che ha effettuato la segnalazione.
Va notato che i crediti d’imposta sottoposti a sequestro non devono essere comunicati, poiché l’Agenzia è già a conoscenza di questa informazione.