Indice dei contenuti
Il caro mutui rimane uno dei temi centrali nel dibattito nazionale degli ultimi mesi. I continui rialzi nei tassi ad opera della Bce – l’ultimo lo scorso 15 giugno che ha portato il tasso di riferimento al 4% – hanno portato, stando all’ultimo rapporto dell’Associazione Bancaria Italiana, ad una contrazione nei prestiti dell’1,5% a giugno, dopo il -1% registrato a maggio.
Dopo il memorandum del 9 luglio scorso, con i cinque passi da compiere per ammortizzare il rialzo dei tassi, l’ABI ha diffuso ieri una nuova circolare agli Associati, promuovendo l’adozione di misure in favore delle famiglie con mutui a tasso variabile senza cap, anche per chi è in ritardo nei pagamenti. Vediamo quali.
Le proposte di ABI
Oltre ad auspicare una maggiore diffusione presso la clientela della conoscenza del cosiddetto Fondo Gasparrini (Fondo di solidarietà per i mutui per l’acquisto della prima casa), l’Associazione ha suggerito le seguenti iniziative per attenuare l’impatto degli incrementi dei tassi d’interesse sull’importo delle rate
Congelamento della rata a tasso variabile
Per un determinato numero di mesi il mutuario avrà la possibilità di congelare la rata del proprio mutuo a tasso variabile, allungando la durata del mutuo stesso. Questo significa che il debito verrà spalmato su più anni, con un conseguente aumento degli interessi per il contraente.
L’operazione, però, potrebbe non essere priva di rischi per i debitore, che potrebbe essere classificato “in default”. Infatti l’allungamento del prestito e la conseguente modifica del piano di ammortamento, equivale per la banca a un ritardo nel pagamento del debito.
Stando quanto sopra, quindi, le conseguenze per chi ha un mutuo sarebbero più interessi e difficoltà di accesso a nuovo credito.
Innalzamento del tetto Isee per la conversione
Tra le proposte di ABI anche quella di ampliare la platea dei beneficiari della rinegoziazione dei contratti di mutuo ipotecario, ad esempio alzando da 35mila a 45mila euro il tetto Isee per convertire il mutuo da variabile a fisso per chi ha un finanziamento entro il 200mila euro.