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L’attuale situazione economica con i tassi d’interesse che aumentano e le rate dei mutui a tasso variabile sta mettendo a dura prova non pochi cittadini. Relativamente a tale situazione l’Abi (Associazione bancaria italiana) ha realizzato un documento per affrontare rapidamente e senza difficoltà l’impatto dell’aumento dei mutui.
Questo pratico strumento illustra cinque passi da compiere per ammortizzare il rialzo dei tassi. Vediamoli insieme.
Rivolgersi alla banca
La prima cosa da fare è non tergiversare, non aspettare l’ultimo minuto per andare a parlare con la propria banca. Aprire tempestivamente un dialogo con il proprio istituto bancario consentirà di valutare per tempo le possibili soluzioni e affrontare al meglio l’aumento dei tassi d’interesse. In una nota l’Abi spiega infatti che la banca è tenuta a fornire tutte le informazioni necessarie al cliente per comprendere al meglio le sue possibilità di azione.
Prolungare la durata del mutuo
Aperto un dialogo costruttivo con la propria banca il consiglio è quello di chiedere un prolungamento del mutuo, così facendo sarà possibile «diluire nel tempo l’effetto dell’incremento dei tassi d’interesse sulla rata» non vedendosi alzare troppo le rate repentinamente.
Revisione o surroga del contratto
Un altro consiglio utile è quello di chiedere alla banca una revisione anche delle altre condizioni del prestito, vagliando così la possibilità di effettuare la surroga del mutuo: la possibilità di trasferire gratuitamente il proprio mutuo ipotecario presso un’altra banca, effettuando le necessarie modifiche contrattuali.
Fondo solidarietà mutui prima casa
Un’altra utile opzione è quella di accedere al Fondo Gasparrini: Fondo di solidarietà che permette di sospendere il pagamento della rata del mutuo ipotecario relativo alla prima casa fino a una durata massima di 18 mesi. Così facendo si ha la possibilità di allungare il piano di ammortamento pari al periodo della sospensione.
Da tasso variabile a tasso fisso
Infine è importante sapere che anche se il mutuo, in prima battuta, è stato preso a un tasso variabile è sempre possibile trasformarlo a tasso fisso. A garantirlo è la legge di bilancio per il 2023 che ha posto l’obbligo per le banche di operare la trasformazione. Le uniche condizioni sono:
- la richiesta esplicita del titolare del mutuo;
- l’assenza di ritardo nei pagamenti per i mutui di importo fino a 200mila euro;
- l’Isee del mutuatario non deve superare i 35 mila euro.