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Nell’era moderna, la plastica è diventata una componente onnipresente delle nostre vite quotidiane. Il suo impatto sull’ambiente è diventato sempre più evidente, con montagne di rifiuti plastici che invadono gli oceani e minacciano la biodiversità.
In questo contesto, è doveroso esplorare soluzioni pratiche e accessibili per diminuire la presenza di questo materiale a casa e adottare uno stile di vita più sostenibile.
Ecco una serie di strategie e suggerimenti efficaci per ridurre la plastica a casa, contribuendo così a mitigarne l’impatto negativo sull’ambiente.
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Evitare utensili e oggetti monouso
Per quanto comodi, alcuni oggetti che siamo abituati a usare in casa sono evitabili: piatti e posate monouso in plastica in caso di pic nic o pranzi con molti invitati sono una buona soluzione per risparmiare tempo, ma esistono alternative sostenibili, ad esempio piatti e posate monouso compostabili.
Noleggiare utensili presso le stoviglioteche
Quando c’è qualche festa o evento da organizzare, una gran parte della spesa è da destinare a piatti, bicchieri, posate e ciotole in plastica. Tutto ciò, dopo poche ore, finisce nella pattumiera, andando a creare moltissimi rifiuti.
Per far fronte a questo inconveniente, e per aiutare a ridurre la plastica in casa, in diverse città d’Italia si è trovata una splendida soluzione: sono nate le stoviglioteche, luoghi che forniscono a noleggio, a un prezzo fisso o a seguito di una donazione libera, stoviglie di ogni sorta per le vostre feste ed eventi. Le stoviglie vengono accuratamente lavate e igienizzate, pronte per il prossimo noleggio.
Usare prodotti per l’igiene lavabili
Sia che si tratti di pannolini per i bambini o di assorbenti, esistono soluzioni riutilizzabili che permettono di ridurre la plastica in casa e di avere un minore impatto sull’ambiente.
A differenza dei classici usa e getta, a fronte di un investimento iniziale, questi dispositivi igienici riutilizzabili sono anche convenienti a livello economico. Per chi non ama gli assorbenti lavabili, esistono comunque delle soluzioni ecosostenibili diverse, come ad esempio la coppetta mestruale o gli slip assorbenti.
Acquistare prodotti sfusi
Spesso, per la fretta, si tende ad acquistare molti alimenti confezionati in involucri inutili di plastica, come ad esempio frutta e verdura o gli affettati comprati al supermercato, che possono essere acquistati sfusi al reparto ortofrutticolo.
Tuttavia, sono molti gli esercizi commerciali esistenti in Italia che vendono prodotti sfusi. Portandosi da casa i propri contenitori (meglio se di vetro), si potrà comprare pasta, riso, cereali, biscotti, vino o olio, tutto comodamente sfuso.
Questi negozi vendono anche detersivi e detergenti per il corpo alla spina. In questo modo si azzererà completamente il consumo di plastica degli imballaggi che normalmente si trovano nei grandi supermercati.
Utilizzare borse riutilizzabili per le compere
Sia che si tratti della spesa alimentare che dello shopping, spesso il consumo di plastica e di altri materiali per i sacchetti degli esercizi commerciali è piuttosto ingente.
Per ovviare al problema, è possibile evitare di utilizzare i sacchetti monouso per la spesa; tenete sempre con voi una borsa di stoffa, in modo da utilizzarla per piccole compere o per lo shopping. Nel caso in cui non fosse possibile, evitate di buttare inutilmente i sacchetti nella pattumiera: usateli per gettare l’indifferenziata.
Comprare e regalare giochi di legno o di materiali sostenibili
Un altro modo per ridurre la plastica in casa è prestare attenzione ai giochi per bambini: esistono infatti in commercio moltissimi giocattoli, soprattutto per la prima infanzia, che evitano materiali come la plastica.
A livello sensoriale, infatti, la plastica dona poche sensazioni tattili ai bambini molto piccoli, perché è un materiale che non è dotato di particolare calore e risulta essere una superficie omogenea e poco interessante da toccare. Preferite giochi in legno o in tessuti naturali; sono più sostenibili e adatti anche allo sviluppo neuropsicomotorio.
Riciclare e comprare oggetti usati
Rimettere in circolo i nostri materiali, siano essi vestiti che oggetti di arredo, utensili di casa, scarpe, borse e altro, è un’azione virtuosa e sostenibile. Anziché comprare continuamente oggetti nuovi, alimentando così la plastica necessaria per la loro produzione o l’imballaggio, è buona cosa rivendere e comprare oggetti di seconda mano.
Questa pratica è molto diffusa in altri paesi al di fuori dell’Italia, tanto che si trova in commercio tutto quello che è necessario. È possibile comprare e vendere sia online, su moltissime piattaforme e siti, che nei mercatini dell’usato presenti in diverse zone del Paese.
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Fare attenzione alle fibre sintetiche
La dispersione di frammenti di fibre durante il lavaggio degli indumenti è emerso come una nuova minaccia per l’ambiente. Sono soprattutto le microplastiche derivanti da materiali sintetici come poliestere, nylon e acrilico a rilasciare, durante i lavaggi in lavatrice, alcuni piccoli frammenti che vengono chiamati “microplastiche”.
Poiché i sistemi di trattamento delle acque reflue attuali non sono in grado di catturare efficacemente queste microplastiche, si consiglia di:
- evitare l’acquisto di indumenti realizzati con fibre sintetiche, dando preferenza a capi di abbigliamento realizzati con materiali naturali come cotone, lino e lana;
- utilizzare per i lavaggi i sacchetti a filtro, appositamente progettati per ridurre la dispersione di frammenti di fibre, soprattutto per indumenti sintetici come leggings, bikini e reggiseni;
- ridurre al minimo il numero di lavaggi per gli indumenti sintetici e utilizzare cicli più delicati.