Indice dei contenuti
Nel 2023 circa 200mila nuclei familiari hanno avuto difficoltà a pagare una o più rate del mutuo per la casa. Il ritardo della rata sorprende gli analisti, perché stando a una recente indagine, quello degli italiani resta un popolo di grandi risparmiatori.
Ma cosa fare se si è in ritardo il pagamento della rata del mutuo? Molti mutuatari sanno che il fattore tempo può essere decisivo. Restare in guardia e intervenire in modo tempestivo può aiutare ad attraversare questi momenti di difficoltà. Ecco cosa suggeriscono gli esperti di banche e prestiti.
Quante rate del mutuo posso pagare in ritardo?
Le procedure che portano a un eventuale pignoramento della casa con mutuo non sono immediate e rigide. Una rata del mutuo si considera pagata in ritardo quando il versamento avviene con 6 giorni di ritardo dalla scadenza mensile.
Dopo 6 giorni non accade nulla, poiché il ritardo è sotto i 30 giorni. Dopo un mese di mancato pagamento, possono scattare gli interessi di mora (di solito dal 2 al 4%), che il debitore è tenuto a pagare assieme alla rata.
La gestione del problema diviene più complessa dopo 6 rate insolute, anche non consecutive. Il mutuatario ha di fatto 6 mesi di tempo per concordare una soluzione con l’istituto di credito che ha concesso il mutuo. Dopo questo termine, il creditore può chiedere il decadimento del beneficio.
Il pignoramento può essere richiesto quando il ritardo è superiore a 30 giorni e inferiore a 180 per almeno 18 rate, per i mutui accesi dal 2016 in poi. Il limite è di 7 rate per quelli precedenti al 2016.
Rata del mutuo, cosa fare e non fare in caso di ritardo
Gli esperti suggeriscono di attivarsi ai primi segnali di difficoltà. C’è tempo per parlarne con un impiegato, o direttore di banca, e prevenire il peggio. Le soluzioni ci sono, l’importante è essere consapevoli della realtà e dei rischi cui si va incontro. Ecco come agire, e quali sono le strade da valutare con gli esperti di banche e del credito:
- Informare tempestivamente la banca quando si prevedono difficoltà nei pagamenti, in modo da trovare una soluzione comune e ragionata. Spesso le crisi non sono colpe;
- Affrontare il problema in famiglia o con gli affetti e gli amici fidati, evitando di chiudersi nel silenzio o cercare soluzioni ad alto rischio;
- Evitare di rivolgersi da intermediari e società di prestiti non autorizzati, e con tassi al limite dell’usura.
Le banche possono proporre varie soluzioni, tra cui:
- Rinegoziazione del tasso di interesse;
- Estensione del mutuo, quindi del piano di ammortamento, con rate più leggere;
- Sospensione momentanea del mutuo, che in determinate condizioni previste dalla legge può verificarsi per un massimo di 12 mesi.
I debitori possono valutare altre strade, quindi:
- Trasferire il finanziamento in un’altra banca o società finanziaria (portabilità o surroga);
- Cambiare intestatario del mutuo con l’accollo o la sostituzione (di solito si valuta con persone di fiducia);
- Avviare la procedura per l’esdebitazione (soluzione per i cosiddetti soggetti non fallibili);
- Vendita in autonomia dell’immobile prima che scatti il pignoramento, evitando così il rischio deprezzamento.