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Il decennio che ci apprestiamo ad abbandonare con la fine del 2023 e il passaggio al 2024 verrà ricordato nei libri di storia come uno dei più complicati per gli italiani dal punto di vista della stabilità economica e finanziaria. Famiglie e cittadini hanno dovuto affrontare prima gli effetti della crisi globale del 2008, poi la stagione dell’austerity imposto dall’Unione europea, arrivando fino alle problematiche con cui conviviamo ormai da diversi mesi.
Ai continui rincari del costo della vita (dalle bollette domestiche ai carburanti, dagli alimenti ai trasporti) si sono aggiunti i molteplici aumenti dei tassi di interesse voluti dalla Banca centrale europea, che ha fatto schizzare alle stelle la spesa dei contribuenti che hanno aperto un mutuo. Ed è qui che ci si imbatte nel concetto di credit score: di cosa stiamo parlando?
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Perché la banca attribuisce un credit score a chi accende un mutuo o un prestito?
Nel momento in cui si decide di recarsi presso uno sportello bancario per richiedere l’accensione di un prestito, l’istituto effettua una serie di controlli e verifiche prima di dare il via libera all’operazione.
In sostanza, la banca cerca di tutelarsi prima di concedere una somma di denaro ad un richiedente, accertandosi quale sia il suo credit score, ossia quella che viene chiamata con il nome italiano di credibilità edilizia.
Alla persona (o all’azienda) che avanza la richiesta di denaro viene assegnato un punteggio formulato sulla base delle probabilità che riesca ad adempiere ai suoi obblighi di restituzione nei confronti della banca. Stiamo parlando di una sorta di voto, o di pagella, che l’istituto assegna ai singoli soggetti con cui si relaziona incrociando i propri dati con quelli in possesso della Banca d’Italia e con le informazioni della Centrale Rischi Finanziari (CRIF).
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Come viene calcolato il credit score in Italia e quanto vale
Quali sono i parametri che consentono all’istituto di credito di formulare il credit score e assegnarlo a risparmiatori e imprese?
Oltre alle valutazioni sulla presenza di eventuali situazioni debitorie (o, viceversa, di situazioni virtuose di credito maturato), la banca analizza anche la tipologia di mutuo richiesto – mista, a tasso fisso oppure variabile – e le caratteristiche del bene da finanziare.
Per questo, spesso subentrano altri enti (come il Comune di residenza del richiedente o gli uffici catastali) che si trovano in possesso di informazioni che la banca utilizza per formulare il credit score.
Al termine dell’iter descritto, al cliente verrà assegnato un valore numerico che può variare da zero a mille (o da zero a duemila, in alcuni casi specifici), che rappresenta il suo grado di affidabilità creditizia.