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Decreto siccità: l’emergenza è chiara a tutti. Si partirà, dunque, con un razionamento dell’acqua.
Ma cosa significa e dove avverrà?
In Italia non piove: le conseguenze
Non sono poche le zone d’Italia dove da diversi mesi non piove. Il caldo dell’ultima settimana, poi, non fa che aggravare la situazione. Fiumi e laghi sono ben al di sotto della media, con gravi conseguenze per l’agricoltura e, più in generale, per il settore industriale.
Le previsioni meteo
Le previsioni meteo dei prossimi giorni non sono rassicuranti. Il caldo sarà una costante ancora a lungo e molte Regioni sono pronte a chiedere lo stato di emergenza.
In tutta risposta, il Governo sta parlando di decreto siccità, da approvare entro giugno, per una più ottimale gestione delle risorse idriche nazionali.
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Decreto siccità: stop agli sprechi
Obiettivo? Porre uno stop agli sprechi d’acqua, con un razionamento soprattutto durante le ore della notte.
Le famiglie dovranno contrastare l’emergenza evitando di irrigare giardini o riempire le piscine. Sul tavolo delle discussioni, l’ipotesi di ridurre l’erogazione nelle ore notturne.
Quali sono le aree più a rischio
Le zone più in crisi idrica sono: il Piemonte, l’Emilia Romagna, l’area Bergamasca, il Lazio.
Il fiume Po è più basso di 3 metri rispetto al livello del 2021, nello stesso periodo. Questo è un problema, se pensiamo che il 30% della produzione agricola nazionale si concentra qui. “Raccoglieremo, sia per quanto riguarda il mais sia per i foraggi, dal 30 al 50% in meno” – ha affermato Riccardo Crotti, presidente di Confagricoltura lombarda.
I governatori delle Regioni vorrebbero che i fondi del Pnrr fossero anche utilizzati per la realizzazione di nuovi invasi.
Per rispondere all’emergenza, si potrebbero far partire autobotti da inviare alle aziende, con un prelievo più cospicuo dai laghi. Sono, ad ora, solo proposte.
E in Europa?
Non va assolutamente meglio nel resto di Europa, anzi. Francia e Spagna stanno facendo i conti con un’ondata di caldo altrettanto grave. Nei pressi dei Pirenei si sono raggiunti i 42 gradi.
Come razionalizzare l’acqua in casa?
Come ridurre i consumi dell’acqua in casa? Ecco alcuni consigli utili, che dovremmo tutti seguire in questo periodo così delicato:
- Riparare le perdite d’acqua: un rubinetto gocciolante può perdere sino a 120 litri d’acqua al giorno. Uno sciacquone che perde può arrivare a consumare anche 600 litri.
- Chiudere i rubinetti: quante volte, mentre ci si lava i denti, ad esempio, si lascia il rubinetto aperto inutilmente. Attenzione ad evitare questo comportamento e molti altri simili.
- Fare la doccia invece del bagno: porterà a un risparmio notevole. Anche la doccia, che sia veloce.
- Sostituire la cassetta dello scarico: lo scarico del WC è una delle maggiori fonti di consumo idrico in casa. I modelli più vecchi di sciacquone utilizzano circa 9 litri d’acqua ad ogni azione.
- Riciclare le acque usate: ad esempio, l’acqua di risciacquo delle verdure e quella di cottura (non salata) possono essere impiegate per innaffiare.
- Installare un sistema di recupero dell’acqua piovana: se si ha un giardino, sarebbe utile per l’irrigazione.
Piccole, semplici azioni che possono fare la differenza. Perché non iniziare subito a modificare le proprie abitudini?